Game 1
Staples Center stracolmo, una città che si ferma, due squadre pronte a darsi battaglia. Thunder contro Lakers, la sfida per il predominio dell'ovest inizia oggi. OKC si presenta senza Westbrook, infortunato ma che recupererà sicuramente per gara 3, i Lakers hanno Earl Clark con qualche acciacco ma il peso specifico delle due assenze non è nemmeno comparabile: a Los Angeles lo sanno e sanno pure che l'occasione è troppo ghiotta per non coglierla e l'obiettivo 2-0 in contumacia a Westbrook è quasi obbligatorio.
Si comincia e i gialloviola sono subito aggressivi sia in attacco che in difesa ma i Thunder sono tutt'altro che facilmente impressionabili e restano attaccati alla gara. Durant e Kevin Martin mettono a ferro e fuoco la difesa dei padroni di casa e sembrano inarrestabili, ma le soluzioni offensive dei losangelini sono tantissime e difficilmente arginabili dagli ospiti. È soprattutto il match-up Nash-Maynor a fare la differenza, con il canadese che fa impazzire l'avversario producendo gioco a ripetizione. La partita resta comunque in equilibrio, con i Thunder che tendono ad alzare i ritmi in contropiede non appena ne hanno l'occasione e con i Lakers che ammazzano questi ritmi giocando sui 24 secondi ed impedendo agli avversari di stabilizzare la velocità.
Dopo la pausa lunga il copione non cambia: i Thunder tirano con Martin o Durant in meno di 10 secondi e provano a correre, i Lakers rallentano sempre giocano sfruttando tutto il cronometro ma trovano canestri ad alta percentuale e piano piano questo andamento inizia a fare la differenza. I Thunder infatti con queste continue accelerate e frenate non riescono ad entrare in ritmo e l'assenza di una terza bocca da fuoco affidabile inizia a pesare sull'economia della gara. I Lakers colgono l'attimo e piazzano il parziale con Kobe e Dwight firme d'eccezione. Sembra finita, con i Thunder a -12 ad inizio quarto periodo, ma The Durantula non ci sta e si carica OKC sulle spalle, riportandola a contatto. La prestazione di KD35 è mostruosa, ma si schianta improvvisamente con il nuovo #15 dei Lakers: Metta World Peace lascia il posto a Ron Artest negli ultimi cinque minuti di gara e RonRon spezzerà in due la gara. Artest spegne per tre possessi consecutivi Durant e dall'altro lato mette due triple in back to back su assist di Nash e Gasol. È il colpo del K.O., i Lakers allungano in maniera definitiva e portano a casa la gara.
Finisce 97-112 Lakers. MVP un silenzioso Dwight Howard: 36 punti e 13 rimbalzi per lui. 20 punti per Kobe e Gasol, 10 punti e 14 assist per Nash, 2 punti World Peace e 6 Artest. Durant ne sigla 39, Martin 35, ma per il resto OKC fatica a trovare la via del canestro.
Game 2
OKC ha spaventato i Lakers ma alla fine è uscita sconfitta in gara 1. Ora deve vincere in gara 2 per evitare di trovarsi in una condizione scomodissima anche se il cartello "Aspettando Westbrook" è lì a ricordare che la serie è ancora lunga. I Lakers lo sanno: vincere per mettere pressione ai Thunder, come l'anno scorso ma a parti invertite.
La stanchezza inizia a farsi sentire in casa Lakers, con i gialloviola che non riescono ad impattare sin da subito con intensità e con i Thunder che quindi trovano meno difficoltà nel giocare. Durant è iperattivo ma il vero braccio armato di OKC si chiama Kevin Martin: la guardia ex-Houston attacca Kobe con continuità ed il 24, svogliatissimo in difesa, lo lascia andar via fin troppo facilmente. I Thunder colgono l'attimo e scappano via, arrivano al massimo vantaggio sul +9 quando Nash e Howard iniziano ad operare. Il canadese potrebbe mandare a canestro pure i sassi, Howard schiaccia di tutto ed a rimbalzo difensivo è un'aspirapolvere, ma a fare la differenza è l'impatto di Ebanks. Il #3 Lakers riesce ad arginare Durant, lo anticipa e non si fa battere in uno contro uno, ma è anche presente in attacco con canestri e assist.
La partita è accesissima, il rientro dalla pausa lunga è però traumatico per i Thunder che vengono portati a lezione di Spagnolo dal principe catalano. Gasol è sublime, spazza via i lunghi ignoranti dei Thunder con una sfilza di giocate d'alta scuola e cambia la partita. Kobe sente il profumo di sangue ed inizia ad operare e i Lakers scavano un solco che non diventa voragine solo perché Metta World Peace insiste nel litigare con i ferri dello Staples, sbagliando numerose triple wide open. I Thunder resistono, ma Durant gioca ad intermittenza ed il solo Kevin Martin riesce a non far affondare la barca, ma le sorti della sfida sembrano segnate. OKC però pesca il jolly e Lamb infila tre triple consecutive che cambiano l'inerzia. È il momento decisivo e ancora una volta i padroni di casa ne escono con autorità: Kobe e Nash si prendono responsabilità importanti, ma le giocate decisive le firmano Gasol e Ron Artest. I Lakers respingono l'ultimo assalto ospite, affondano il colpo da K.O. e portano a casa la gara.
Finisce 101-109 Lakers. MVP Pau Gasol: 25 punti e 6 rimbalzi per lui. 16 punti e 17 rimbalzi per Howard; per OKC effimeri 41 di Kevin Martin.