mercoledì 17 settembre 2014

SIM14-Regular Season 2015-16: Il momento di diventare grandi

"Are the Lakers a Championship team?". È la domanda del momento nel SIM14-World: se lo chiedono i tifosi, speranzosi nei confronti di una squadra che da troppo tempo non sta regalando loro soddisfazioni; se lo chiedono gli avversari ad ovest, sorpresi da un ritmo in regular season da squadra in missione; se lo chiedono ad est, perché sanno che chi vince l'ovest tendenzialmente è una seria candidata al titolo; ce lo chiediamo noi stessi, consapevoli del fatto che il primo posto a gennaio non vale nulla se non il presentarsi ricorrente di questa domanda.
Ma la domanda non cade dal cielo, non è figlia di qualche riflessione da parte di un filosofo a caso scelto tra gli appassionati; è la sublimazione del prestigiosissimo nulla conquistato finora! Si, perché siamo ancora "primissimi", ma il 2k-mese di marzo è appena iniziato ed è qui che si metteranno i puntini sulle "i" in vista del gran ballo iniziale.
Prima di entrare nel nuovo 2k-mese, però, c'è da completare un trittico di gare allo Staples che si concluderà con uno splendido back2back a Portland. Regoliamo allora Memphis in casa (Kobe in versione "Magic Mamba" con 10 assist) per poi cadere contro Houston grazie ad una grandissima gara da ex da parte di DH12, dominante in tutto e per tutto contro la nostra frontline. Abbiamo una giornata di riposo per poi organizzare il già citato back2back: Jazz allo Staples, Portland al Rose Garden. È uno di quei passaggi della stagione che servono ad alimentare le domande, ma anche a candidarsi per un posto tra i pretendenti e mettere anche fiducia nella testa. Passiamo a pieni voti il test, perché dopo l'All Star Weekend Kobe non fa prigionieri: il Mamba sta giocando a livelli celestiali, incastonato in un sistema che cerca di fargli spendere il meno possibile difensivamente e che lo possa lasciare esplodere per brevi ma intensissimi periodi offensivamente. La "magia" sta funzionando e paga ottimi dividendi, anche se è impossibile non citare l'apporto di un Cameron che ha comunque un dominio totale sulla squadra.
La doppia W in back2back, come detto, è un'iniezione di fiducia non indifferente, tant'è che "investiamo" nel matinée domenicale, sempre allo Staples, Dallas: squadra che attraversa una fase di transizione ma sempre difficile da affrontare. È ancora Bryant il mattatore dell'incontro, tanto per ribadire uno stato di forma spaventoso per il serpente più velenoso del basket; quando allora a Charlotte (mio vecchio teatro in una 2k-avventura non troppo lontana) MKG riesce ad inceppare il meccanismo perfetto che sembrava essere diventato Bryant e la sua gestione, il risultato di 80-92 con cui perdiamo non stupisce poi neanche tanto. Neanche a farlo apposta, tra l'altro, la sconfitta con i Bobcats coincide con la nostra prima partita di marzo, segno del destino non indifferente per uno come me, che noto con particolare attenzione queste cose. A smentire le mie supposizioni (oppure a rassicurare l'ambiente, se mai ce ne fosse bisogno ed in base a come si guarda la cosa) ci pensiamo noi stessi, allo Staples contro i Warriors. È una grande partita, nella quale mostriamo tanta qualità ma anche una spiccata capacità di resistere all'allungo avversario e di sovvertire una partita messa male. Plumlee ed Exum sono i protagonisti inattesi, fondamentali nel dare una mano al solito Kobe ed all'indomito Cameron.
Ancora primi ad ovest, con OKC che ci tallona ad una sconfitta di distanza e in "Via Roma": non è il momento di dimostrare di essere una squadra da titolo, è il momento di diventare grandi e di farsi fare certe domande!

domenica 7 settembre 2014

SIM14-Regular Season 2015-16: Polvere di All Stars

Immaginate una partita in cui i migliori 24 giocatori dell'NBA si dividono in due squadre allenate dai due allenatori che guidano con le loro squadre Eastern e Western Conference. Immaginate inoltre che questa partita avvenga in un 2k-world, dove le logiche dei giocatori sono diverse e dunque non si fa distinzione nell'atteggiamento tra amichevole e partita "vera". Immaginate di poter smettere di immaginare, perché questo è ciò che accade nel SIM14-World durante l'All Star Weekend, ovvero la kermesse dell'eccellenza NBA che si tiene a metà febbraio ogni 2k-year.
Prima di arrivare alla notte delle stelle, tuttavia, abbiamo ancora due gare da giocare, entrambe in casa, contro Phoenix e Magic. Gare apparentemente facili, contro squadre che navigano nei bassifondi della classifica, e che per nostra natura tendiamo a sbagliare. Contro i Suns, non c'è niente da fare e il discorso è sempre lo stesso: siamo talmente consapevoli di essere più forti che non ci allacciamo neanche le scarpe, siamo svogliatissimi in difesa e poco concentrati in attacco, ci infiliamo in una gara punto a punto pericolosissima, gli ospiti aumentano improvvisamente le loro percentuali al tiro e perdiamo una sfida che dovevamo vincere in carrozza. Proviamo a replicare la stessa prestazione due sere dopo contro i Magic: siamo lenti in attacco e difendiamo senza piegare le ginocchia, sembriamo impelagarci nuovamente nel gioco col fuoco, ma questa volta usciamo alla distanza con un quarto finale "da Lakers" che ci permette di portare a casa una vittoria fondamentale in termini di classifica.
Arriva così il weekend delle stelle: Cameron è impegnatissimo in quanto è presente sia all'ex-Rookie Challenge che alla partita della domenica, nella quale c'è anche Kobe (unico superstite della generazione che fu), fresco di prolungamento contrattuale di un anno a circa 10 milioni (non ricordo esattamente la cifra). Per la cronaca, MVP della partita un mostruoso Kevin Durant che permette all'Ovest di portare a casa una bella W in rimonta, ma apporto fondamentale da parte di Cameron e Kobe.
Dopo la pausa per il weekend delle stelle, si ritorna subito in campo con un back2back tostissimo: @Minnesota, vs Nets. I T-Wolves sono una realtà ormai, quarti ad ovest, schierano in quintetto Rudy Gay e tale Holden, AG vecchio stile della nidiata di Cameron che si accoppia molto bene con un Kevin Love inventatosi centro. La partita è uno spettacolo, a rimbalzo soffriamo tantissimo perché Plumlee spende un paio di falli prematuri che ci fanno saltare le rotazioni, Cameron e Kobe però ci tengono clamorosamente su con un paio di giocate di altissima scuola, ma a fare la differenza in una partita dal punteggio alto sarà la nostra difesa che nel finale non sbaglierà praticamente nulla e ci permetterà di chiudere con il 118-111 finale. La dispendiosissima sfida contro i "cugini di secondo grado" la paghiamo contro Brooklyn. Siamo stanchi, sulle gambe, poco lucidi, ma abbiamo la straordinaria capacità di non arrenderci e di stare attaccati al match. È una gara diversa questa rispetto a quella della sera prima, più combattuta e ruvida, ma Kobe spende nuovamente il gettone e ci trascina con un quarto periodo da standing ovation (15 punti tutti suoi) alla W. Saranno 34 alla fine per il Mamba, back2back in quanto anche contro Minnesota aveva chiuso con la stessa quota.
Rapida occhiata alla classifica per dire che siamo primi con i Thunder ad una gara di distanza: ora però dovrebbero arrivare le montagne russe, in quanto marzo si avvicina e quello è il mese peggiore per le mie squadre!

lunedì 1 settembre 2014

SIM14-Regular Season 2015-16: Il normale scorrere degli eventi

Lo dice la storia, lo confermano gli almanacchi e lo ribadisce la memoria: i Lakers abituati a stare al vertice nell'NBA, ogni anno lottano per vincere e quelle stagioni anonime che ogni tanto vivono sono più delle eccezioni che altro. I Lakers sono anche una squadra glamour, le stelle di Hollywood vanno a vedere le stelle del parquet; i migliori hanno indossato la mitica casacca gialloviola, i bambini sognano di indossarla perché nell'immaginario collettivo quella è una maglia "vincente". Così era e così non lo era stato per quasi cinque anni, ovvero da quel 2010 ormai lontano che ora rappresenta una pietra miliare nella storia gialloviola, in quanto ultimo titolo di una decade sostanzialmente dominata. Sicuramente le aspettative di inizio stagione sono state comunque alte, ma non sono mai state rispettate. Perlomeno, finora. Fino all'arrivo di Adam Cameron, proveniente dalla Fictional Draft Class 1 e sbarcato in questo SIM14-World lo scorso 2k-year con una missione da compiere. Riportare i Lakers dove il loro blasone vuole.
Ci sta riuscendo il prodotto di Syracuse, arrivato con un carico di aspettative ma anche di incognite non indifferente (non ha un jumper affidabile, vuole la palla in mano ma c'è Kobe, è una combo che non sa fare il play ma che non sa giocare senza palla), il ragazzo l'anno scorso ci ha rimesso nella cartina dell'NBA che conta e quest'anno ci sta portando per mano al primo posto in classifica, trampolino imprescindibile per le mie squadre che vogliono andare a prendersi il Larry O'Brien. 
I risultati della squadra sono lì a testimoniare tutto. Dopo la vittoria con Indiana, facciamo fuori gli Hawks prima di affrontare un poker di sfide esterne: Cleveland, Philadelphia, Milwaukee e Indianapolis le nostre mete, 2-2 il bottino. Prima vittima illustre i Cavs, divenuti interessantissimi con l'acquisto di Cousins ma impotenti nei confronti dei 27 di Cameron. In back2back, a Phila, scivoliamo su una tripla di MCW e lasciamo per strada una gara che potevamo e dovevamo portare a casa; neanche il tempo di schiantare i Bucks (124-88) che siamo di nuovo in back2back contro i Pacers, i quali si prendono la rivincita e ci battono in rimonta, grazie a 21 punti di Turner, in una partita intensissima ma dal basso "contenuto offensivo" (82-90 il risultato finale).
Si inizia a sentire odore di All Star Weekend, ma prima dobbiamo tornare allo Staples perché due 2k-week sono lunghissime e ci sono da affrontare Wizards, Pistons e Rockets: contro i maghi di uno spaventoso John Wall diamo prova di maturità, portando a casa grazie ad un gran finale una bellissima W nella quale Cameron incastona una superba tripla doppia; servono invece 22 punti di JaVale per avere ragione dei Pistons, in una sfida comunque molto più abbordabile rispetto a quella contro Washington; in back2back a Houston però perdiamo, mostrando una sinistra idiosincrasia nei confronti delle sfide ravvicinate.
Primi ad ovest, primi in assoluto, primi nel Power Ranking: è odore di All Star Weekend quello che si sente oppure di Squadra da Titolo?