Complementari in attacco, nuova dimensione difensiva, rimbalzi, assist e la sensazione di poter fare qualcosa di grande: sono le impressioni che circolano attorno alla "strana" coppia Russell Westbrook-Nikola Pekovic, costruita dal sottoscritto ed ora asse portante dei nuovi Charlotte Bobcats. Inutile girarci intorno, questi due stanno facendo sfracelli. Ma se su Westbrook non c'erano dubbi, più che altro si materializzeranno durante i playoff, sul centro montenegrino erano in molti a dubitare. Sul suo valore tecnico non si discute, i dubbi erano semmai legati al ruolo da me assegnatogli: perno dell'attacco, lungo di riferimento per una squadra che l'anno scorso non aveva praticamente un lungo con più di 10 punti nelle mani. Si chiaro, Pekovic non è il primo violino della squadra, ma è il centro di gravità permanente che sgrava Westbrook da compiti di costruzione e che rappresenta un'ancora di salvataggio importante per gli altri compagni. Le scelte tattiche appaiono per ora completamente azzeccate e ad avvalorare la nostra tesi ci pensano i numeri.
Sette partite giocate in queste due 2k-week e record più che positivo di 5-2 ottenuto. La prima sfida è la rivincita contro Dallas, squadra che ci ha battuto alla prima trasferta stagionale. Ci vendichiamo, con una prova maiuscola di squadra, giocando con autorità e decisione e portando a casa una bella vittoria. Tre giorni di pausa e poi back2back: Washington e poi a Minneapolis. La partita con i capitolini è la classica partita stregata: sbagliamo tutto ciò che possiamo sbagliare, paghiamo una quantità di falli inimmaginabile, ciononostante rimaniamo attaccati alla gara per poi farcela soffiare in volata da un paio di canestri pesanti di Bradley Beal. Tra l'altro, si infortuna anche Biyombo (allungamento addominale) e dunque per un po' pure lui sarà costretto a stare in vestito. A casa dei T-Wolves quindi arriviamo un po' delusi e stanchi e Minnesota ci mette subito alle strette. Andiamo in difficoltà, sembriamo sprofondare ma poi, nel terzo quarto, avviene un cambio di marcia clamoroso: la nostra difesa sale di colpi, piazziamo un tremendo parziale di 41-18 e schiantiamo a domicilio i lupacchiotti. Westbrook è l'esecutore materiale della nostra vittoria, firmando il record di franchigia di 48 punti (conditi da 9 assist).
La vittoria di Minneapolis ci dà slancio per la successiva gara contro gli Hornets, prima di una serie di quattro partite consecutive alla TWC Arena. Gli Hornets sono una squadra in crescita, giovane e pronta ad affacciarsi alle luci della ribalta, un po' come noi. Dopo i "quasi 50", Westbrook continua a guidarci con autorità sia in attacco che in difesa; Pekovic vince il duello contro Anthony Davis, la squadra intera gioca una bella gara ed arriva un'altra bella vittoria. Vincere aiuta a vincere si dice e noi proviamo a confermare il tutto nella gara successiva, contro i Bucks. Milwaukee è attesa ad una stagione importante dopo l'arrivo di Iguodala, ma noi delle attese non sappiamo che farcene: entriamo in campo aggressivi e desiderosi di vittoria, difendiamo come degli ossessi e produciamo una quantità impressionante di punti in contropiede. Altra vittoria, fanno tre di fila! Un giorno di riposo e poi ospitiamo gli acerrimi nemici personali: Boston. Questa è una partita speciale anche se i Celtics sono una squadra in fase calante (il gruppo storico è rimasto intatto). La mettiamo sul fisico, sulla corsa, sulla difesa asfissiante, ma Boston resta sempre lì. KG e Pierce sono da applausi, tengono gli ospiti sempre a contatto, ma il finale da 10 punti di Westbrook spazzerà via ogni velleità di vittoria dei verdacci. Quarta vittoria e i giornali con le critiche per un po' li possiamo utilizzare per avvolgerci il pesce. L'ultima sfida della nostra mini-serie di partite casalinghe è contro gli Hawks. Ad Atlanta hanno fatto le cose in grande, si permettono un reparto lunghi mostruoso (Josh Smith, Horford, Oden, Millsap, David West) e ci mettono subito in difficoltà proprio per la diversa fisicità. Noi, al solito nostro, alziamo il ritmo soprattutto nel terzo quarto, ed anche questa volta abbiamo la sensazione di poter chiudere la gara grazie alla nostra difesa. E invece, Atlanta resta in partita, sfrutta un nostro quarto periodo tutt'altro che impeccabile e pone fine alla nostra striscia di vittorie.
8-3 il nostro bilancio finora, secondi ad est ed indubbiamente molto contenti di questo primo scampolo di stagione. Si deve migliorare, abbiamo degli automatismi da trovare e dei giocatori da recuperare, ma a conti fatti la squadra gira già abbastanza bene ed ha già trovato certi equilibri. Il cartello lavori in corso è ben esposto, ma i lavori, comunque, procedono abbastanza bene!