sabato 19 gennaio 2013

Federico Buffa racconta Rasheed Wallace

Questo post esula dai racconti sul 2k-world, ma penso che sia obbligatorio per questo blog.
Ringrazio GZNBA89 che permette a tutti coloro che non hanno l'opportunità di vederlo direttamente e devono affidarsi a mezzi alternativi. 
Signore e Signori, vi presento l'avvocato Federico Buffa (personalissimo idolo) impegnato nel suo progetto a mio modo di vedere più straordinario: "Federico Buffa racconta...non è più l'NBA dei vostri padri". Il tema di questi tre video è Rasheed Wallace, ed alla fine del terzo video il riferimento alla sua frase da cui prende il nome questo blog. Ascoltate tutta la storia ed alla fine capirete perché
Ball don't lie!

sabato 12 gennaio 2013

2k13-The Cage: First Round; Western Conference

Durant vs Gay
La guerra dei cloni. Durant e Chandler dovranno vedersela contro Gay e Iguodala, mentre Al Jefferson e David Lee si daranno battaglia sotto canestro: insomma, due squadre speculari, con Gay e soci pronti a preparare la sorpresa. Durant però fa capire subito che lui sorprese non ne vuole e martella sin da subito il canestro con il jumper dalla media. Gay prova a rispondergli, Iggy gli va dietro e l'equilibrio si instaura prepotentemente sulla partita. Sono i lunghi a dover cambiare la gara e l'impatto di Lee è superiore a quello di Big Al. Lee prende anche un paio di rimbalzi offensivi sanguinosi, Durant non sbaglia un colpo e trova spesso Chandler per tiri con spazio. L'ala di Denver punisce regolarmente e mette il sigillo sulla gara con la tripla del 21-18 finale.
Se gara 1 è stata equilibrata, altrettanto non si può dire per gara 2. Gay e Iguodala innalzano un muro difensivo invalicabile e si portano a casa la sfida senza lasciare alcun diritto di replica agli avversari. Durant ci prova, replica la prestazione offensiva monstre da 12 punti, ma si trova isolato a causa dei compagni avulsi dal gioco. La sfida offre pochissimi spunti di discussione perché Gay e compagni scappano via subito e non si voltano più indietro. 16-21 il punteggio finale.
Si arriva allora alla decisiva gara 3. Lee e Chandler questa volta sono in partita, ma Gay è intenzionato a piazzare l'upset e gioca una partita offensivamente straordinaria. Jumper e schiacciate fanno parte del repertorio dell'ala di Memphis, ma la risposta di Durant è sempre pronta ed efficace. Quando si arriva sul 15 pari si capisce che l'arrivo sarà in volata. Lee permette ai suoi di prendere 2 punti di vantaggio, Iggy si porta a casa il canestro con una schiacciata clamorosa, Durant però ha visto abbastanza: tripla, penetrazione ed assist per la tripla wide open di Chandler! Game, set and match sul 22-18.

Howard vs Westbrook
Westbrook penetra, sale su e si prepara a schiacciare, ma Superman gli chiude la porta in faccia: "Not on my watch! Get it out of here Mr. Westbrook!!!". L'inizio diciamo che è abbastanza pepato. Howard stoppa qualsiasi cosa, ma Harden gli risponde con un paio di jumper dalla media, abbastanza mortiferi. Lilliard produce un paio di assist per i compagni, ma soffre anche contro un Westbrook indiavolato. L'ex-UCLA è spaventoso fisicamente: corre come un dannato, salta trenta centimetri più degli altri e ha l'intensità di una finale NBA. Westbrook ci mette il cuore, Cousins il talento. Il centro dei Kings fa un paio di giocate d'alta scuola, attacca Howard dal palleggio, ma il tutto non è sufficiente: Gallinari è un cecchino, Lilliard produce di tutto e si arriva al clamoroso 19 pari, palla a Westbrook. Il numero #0 dei Thunder penetra, lascia sul posto Lilliard, va ancora su per schiacciare ma trova per la sesta volta Howard, la palla vola, la prende Harden, step-back da 3 in fade-away con Gallinari in closeout: 19-21!!!!!!!!
Westbrook e Howard riprendono da dove avevano lasciato: giocate ad altissima quota e fisicità pazzesca. Lilliard sembra volersi prendere più responsabilità rispetto a gara 1, ma non sempre riesce nel suo intento, mentre Harden fa pagare spesso a Gallinari la differente mobilità di piedi. L'italiano entra però in ritmo e spara un paio di triple che portano i suoi sul 13-8. Sembra che ci si possa preparare per un allungo decisivo, ma Cousins si accende improvvisamente. Il centro dei Kings è pazzesco per tecnica offensiva e da solo cambia l'inerzia, trascinando i suoi sul 18 pari. Lillard ci prova, ma trova chiuso; Westbrook invece non lo si ferma: 18-20. Howard però ribalta la situazione con un paio di giocate difensive clamorose e schiacciando in testa a tutti (quando sale su è inarrestabile): 21-20. Harden sbaglia il layup, Howard prende il rimbalzo e serve Lilliard che ha la lucidità di mettere Gallinari piedi per terra in angolo. Danilo si alza, ma il ferro gli restituisce l'arancia; Harden la ruba e serve Cousins per il pari. È la svolta decisiva, perché Westbrook azzanna gli avversari: grande difesa su Lilliard e due canestri in fila: la prima testa di serie è saltata, 21-23 il finale!

Paul vs Griffin
Dopo la sfida tra i "fisici bestiali" c'è ora la sfida tra le due squadre meglio fornite tecnicamente. Paul, Gasol e Dirk iniziano benissimo, fanno girare la palla in maniera perfetta e sono francamente insostenibili per gli avversari, che corrono a vuoto. 6-0 il parziale iniziale, ma "El Narigon" non ci sta e si carica i suoi sulle spalle. Griffin lo segue, Curry è un'anguilla difficilissima da marcare e in un amen si arriva al 12 pari. I pick and roll tra Paul e Gasol o Nowitzki sono però qualcosa di celestiale e questa squadra produce sempre tiri wide open: contro-parziale e risultato sul 18-13. Finita? Per niente! Ginobili fa altre due entrate delle sue, poi innesca Griffin e ci si ritrova dopo pochi minuti sul 18-20. Paul però libera Wunderdirk piedi per terra da tre: 20 pari e vantaggi. Si va avanti sino al 23 pari con un botta e risposta continuo, poi Gasol fa la giocata della partita stoppando Ginobili in entrata: scatta qualcosa, la difesa di Griffin e compagni salta e Paul porta a casa la gara sul 25-23. Ma che fatica!
Ginobili è un lottatore, un guerriero vero e parte sparato in gara 2. Le sue entrate sono clamorose, ma Nowitzki gli fa pagare regolarmente dazio in post basso. Curry inizia a sparare da distanza siderale, dove non è marcabile, Griffin fa sentire i muscoli al "tenero" Gasol e ci si ritrova in un batter d'occhio sul 6-11. Ma questa sfida è evidentemente equilibratissima. Paul prende per mano i suoi, si mette in proprio o "scarta dei cioccolatini" da depositare nel cesto per i compagni e dopo un paio di giri di lancette ci si arriva sul 17 pari. Altro arrivo in volata all'orizzonte. Dirk fa pagare i suoi centimetri, ma non riesce a tenere Ginobili che è realmente indemoniato, ma anche provato per aver dovuto sostenere dei ritmi irreali; l'argentino sbaglia due scelte consecutive, Paul no ed il sigillo sulla partita lo mette ancora Gasol, poetico in post basso contro Griffin! 21-19 il finale.

Bryant vs Love
Il più "anziano" del torneo inizia attaccando dal palleggio Batum, arresto, Dream Shake e layup: "You can't guard Kobe Bryant, little kid!". Con un inizio così ci si aspetta il ventello da Bryant, che invece gioca da facilitatore, cavalcando un Aldrige in stato di grazia e OJ Mayo in versione cecchino. Parker e Batum però ci mettono testa e tecnica per risalire, mentre Love è un rebus di soluzione difficilissima per gli avversari. Sul 9 pari, Kobe riprende ad operare e "da solo" produce uno strappo di 5 punti per il 14-9. Parker in entrata è però spettacolare e Love porta più volte a scuola Aldrige, che però gli fa pagare regolarmente dazio in attacco. Mayo però permette ai suoi di mantenere un minimo di margine, e quando sul 19-17 Kobe produce lo scarico per la sua tripla piedi per terra, il risultato è praticamente scritto: 21-17.
Decisissimo a recuperare la sfida, Parker parte subito in quarta in gara 2 e porta i suoi sul 7-11 con cui si apre, velocissimamente, il match. I ritmi sono alti, gli errori si moltiplicano da entrambe le parti ma Love e Batum trovano le triple che sembrano portare la loro squadra all'allungo decisivo, con il punteggio di 11-17. "Don't ever underestimate the heart of a champion": l'allarme nella testa di Kobe Bryant si attiva improvvisamente e la partita cambia. Il Mamba diventa inarrestabile, fa impazzire Batum e stoppa prima Parker e poi Kevin Love, girando l'inerzia in favore dei suoi. La sfuriata del 24 è devastante, ed il clamoroso 20 pari profuma di vittoria per Kobe e i suoi. Parker però non ha ancora finito, mette due canestri clamorosi e solo un rimbalzo offensivo di Aldrige salva Kobe&co. dalla disfatta. È la svolta della partita, Kobe serve Mayo per il possesso di vantaggio, poi si mette in proprio: elbow iso, finta di corpo, fade-away e bucket! 24-22, Bryant e la sua squadra passano al prossimo turno!

giovedì 10 gennaio 2013

2k13-The Cage: First Round; Eastern Conference

James vs Williams
"Ok, big boy, let's see what you got without your refs!": la provocazione di Paul George a LBJ è di quelle pesanti e rischia di rivelarsi un boomerang. LeBron parte subito in quarta, piazza due schiacciate clamorose in penetrazione, ma la giocata che fa alzare tutti dalla sedia è chase down proprio su George ad intervallare le due dunk. Deron Williams allora prende in mano la situazione: crossover e jumper in faccia ad Holiday, solo rete. Ancora James, questa volta lavora in post e a poco serve il raddoppio: LBJ sigla tre canestri in fila ma George non ci sta e gli risponde colpo su colpo. Improvvisamente però, si attiva Holiday che cambia "gara 1". Due pick and roll per altrettante schiacciate di Drummond, con Bynum in netta difficoltà atletica sul ragazzo, al terzo poi decide di mettersi in proprio e va fino in fondo: nasty, really nasty dunk. Ma la partita il play di Phila la cambia difensivamente: museruola a Deron, due rubate e parziale lanciato. Bynum è avulso dal gioco, George ci prova, ma è troppo solo: gara 1 la vince la squadra di James: 21-14.
Gara 2 inizia con Deron in grande spolvero: due jumper consecutivi, poi pick and roll con Bynum e layup rovesciato. James lo riprende, ma questa volta Bynum è più coinvolto offensivamente e i risultati si vedono: L'ex-Lakers porta a scuola Drummond un paio di volte ed in difesa è molto più presente e riesce a sporcare un paio di conclusioni. D-Will&co. prendono margine, ma Holiday si dimostra un diesel e deflagra nuovamente all'improvviso, cambiando la partita per i suoi: il risultato in quel momento è 14-9 per la squadra di Deron Williams, ma Holiday permette ai suoi di impattare sul 16 pari, segnando 7 canestri consecutivi. DW8 non ci sta, si prende la linea di fondo e mette l'up and under. "LeBron? Would you mind win the game?". James ha visto abbastanza, travolge George con tre giocate clamorose in post, poi si prende il blocco di Drummond, Williams raddoppia e lui scarica per Holiday, che ha chilometri di spazio da dietro l'arco: solo rete. Passano James, Drummond e Holiday: 21-17.

Wade vs Irving
"Uncle Drew" serve DeRozan in backdoor e il #10 dei Raptors va su per schiacciare. Trova chiuso, perché c'è Tyson Chandler che lo schianta sul tabellone. Poi Irving si mette in proprio, lascia sul posto Teague e va per il layup, ma ancora Chandler a stoppare. È il momento di Hibbert, servito in post-basso: finta, contro-finta e terza stoppata di Chandler. Nel frattempo, Wade si è già messo in proprio e il tabellone recita già 5-0. Irving non ci sta e prende per mano i suoi, siglando un parziale offensivamente importante, ma Wade è inarrestabile e DeRozan riesce solo a prendergli regolarmente la targa. Chandler poi è una piovra e i palloni sono tutti suoi a tre metri dal canestro, con Hibbert che viene massacrato. Irving si mette in proprio, segna un paio di jumper e poi cambia l'inerzia con una giocata pazzesca: pick di Hibbert con switch difensivo, crossover su Chandler con ankle-braker, Chandler a terra, penetrazione e dunk in faccia alla difesa. Hibbert prende coraggio, DeRozan ringhia su Wade e la partita cambia. Pari a quota 18. Irving infila un altro jumper, Wade risponde e la storia si ripete ancora una volta: vantaggi. Si sveglia Jeff Teague improvvisamente: prima assist per Chandler su situazione di pick and roll, poi ruba ad Irving e mette il jumper della vittoria. 22-20 per Wade e compagnia.
Tegue riprende da dove aveva lasciato: produzione offensiva ed efficacia difensiva. Wade e Chandler ringraziano, perché diventano bersagli di assist al bacio. Hibbert però questa volta è elemento attivo della disputa e le cose cambiano. La partita è equilibrata e DeRozan piazza un paio di schiacciate niente male. Ma Wade è una macchina e quando si alza il livello Chandler in difesa fa la voce grossa. Dopo il 15 pari, Wade e compagni non si voltano più: 6-0 di parziale e vittoria. Non fanno spettacolo, ma Wade, Chandler e Teague sono tremendamente efficaci. LeBron è avvisato.

Anthony vs Pierce
Monta Ellis si prende subito il palcoscenico: non deve passare la palla a nessuno e dunque questo è il suo pane quotidiano. Wall gli sta a fatica dietro, ma gli risponde colpo su colpo in attacco. Le schermaglie tra Nené e Monroe non si fanno attende, con il brasiliano che mette parecchio atletismo mentre il lungo dei Pistons si limita a giocare "di fioretto". E i capitani? Osservano distaccati per la prima metà di gara, poi si prendono il palcoscenico per il finale. Pierce passa sul blocco, finta tiro e assist per Nené. Anthony attira il raddoppio e poi scarica per Wall in backdoor: dunk! "Meluzzu" permette ai suoi di scappare, gioca da point forward e cambia la partita, ma Pierce gli piazza in faccia l'highlight della gara: finta tripla, penetrazione e bimane con poster incorporato. Ne pagherà le conseguenze: Melo si accende e mette in moto i suoi per scavare il solco, poi piazza la tripla della vittoria per 21-17.
Ricordate la schiacciata di Pierce? Non l'avesse mai fatto, perché dopo "l'Anthony ecumenico" si assiste "all'Anthony furioso": dodici punti in fila per l'ala di New York e parziale di 12-3 propiziato proprio dal #7 in apertura di gara 2. Melo è una furia, apre il match con due triple, poi penetra e schiaccia su Nené per due volte consecutive, altre due triple fuori ritmo (una da nove metri abbondanti) e poi due jumper in fade-away dalla media. Gli avversari sono annichiliti, anche perché in difesa Monroe e Wall giocano per quattro. Ellis prova a cambiare l'inerzia, ma è troppo tardi perché ormai Melo è in simbiosi con il pallone: tre assist, poi si mette nuovamente in proprio segnando altri sei punti in fila. 21-10 il finale, con Carmelo Anthony che sigla 18 punti e 3 assist. Spaventoso.

Rose vs Rondo
Probabilmente è la sfida più equilibrata ad Est. Rondo e Rose iniziano fortissimo, con RR9 che produce basket per i compagni, mentre Rose inizia sin da subito a mettersi in proprio. Le difese sono arcigne, il fatto che si è al campetto sembra essere relativo, Deng servito ripetutamente da Rondo permette ai suoi di andare avanti, sino al +6 (9-15). Rose però suona la carica, si prende i suoi sulle spalle e soprattutto dà una strigliata difensiva ai suoi. Smith ringhia su Bosh, Granger inizia a mettere un paio di jumper, e si arriva sul pari 19. Rondo tenta un assist rischiosissimo e lo sbaglia e Rose non perdona: prima schiaccia in faccia alla difesa, poi firma la W dei suoi con crossover e jumper: 21-19!
Rondo si deve fare perdonare ed inizia gara 2 a spron battuto. Due "Rondate" consecutive scaldano gli animi, Bosh fa la voce grossa a rimbalzo offensivo e Deng va a macchinetta dalla media. Il parziale di 11-4 è servito e la distanza non si accorcia sino al clamoroso 18-11. Sembra finita, ma mai fare i conti senza l'oste: Rose si accende improvvisamente e deflagra. Punti e assist vanno in tabellino, ma la difesa diventa clamorosamente impermeabile. Smith altera qualsiasi traiettoria, Granger piega le ginocchia come gli Dei del basket comandano e un parziale clamoroso è servito: 10-0, 21-18 il punteggio finale e vittoria. Passa la squadra di Rose!

mercoledì 9 gennaio 2013

2k13-Lockout: The Cage

La notizia che la lega possa stare ferma ancora a lungo è stata accolta da tutti con stupore. I problemi economici che si sono paventati sul campionato meritavano però una riflessione obbligatoria e dunque quasi tutti sono stati d'accordo per fermarsi.
L'accordo tra le parti appare tuttavia distante, ma gli sponsor e le televisioni non ci stanno e reclamano a gran voce la loro parte. Urge trovare una soluzione, un palliativo temporaneo per mantenere comunque un certo grado di interesse sugli argomenti del campo. Ecco che da queste esigenze nasce un progetto mutuato da un'idea pubblicitaria. 
Ricordate questa pubblicità? Sostanzialmente si decide di fare una cosa molto simile: un torneo blacktop in tre contro tre, con i vari campioni pronti a scendere in campo l'uno contro l'altro. In palio? L'onore.
Le regole scelte sono molto semplici: 16 squadre, 8 per conference; serie al meglio delle 3; seed del posto playoff uguale al valore del capitano della squadra; ordine di scelta al draft inverso rispetto al seed playoff; i capitani delle squadre non possono scegliersi a vicenda; in una squadra non sono ammessi giocatori provenienti dalla stessa franchigia; ogni squadra deve essere composta solo da membri della stessa conference; allenatori "umani" a dirigere le squadre. Viene dunque stilata la lista dei capitani e di seguito i capitani scelgono i compagni d'avventura secondo un draft che segue le regole riportate sopra. Le squadre che parteciperanno al torneo saranno dunque (il capitano è il primo della lista):


1. LeBron James, André Drummond, Jrue Holiday
2. Kevin Durant, David Lee, Wilson Chandler
3. Kobe Bryant, LaMarcus Aldrige, OJ Mayo
4. Chris Paul, Pau Gasol, Dirk Nowitzki
5. Dwight Howard, Damian Lillard, Danilo Gallinari
6. Derrick Rose, Josh Smith, Danny Granger
7. Carmelo Anthony, Greg Monroe, John Wall
8. Russell Westbrook, DaMarcus Cousins, James Harden
9. Dwayne Wade, Tyson Chandler, Jeff Teague
10. Blake Griffin, Stephen Curry, Manu Ginobili
11. Kevin Love, Tony Parker, Nicolas Batum
12. Rudy Gay, André Iguodala, Al Jefferson
13. Kyrie Irving, Roy Hibbert, Demar DeRozan
14. Paul Pierce, Monta Ellis, Nené
15. Rajon Rondo, Chris Bosh, Luol Deng
16. Deron Williams; Andrew Bynum, Paul George

Date le squadre si passa immediatamente al tabellone dei playoff, così strutturato (il capitano dà il nome alla squadra):



1)Durant                      James(1
8)Gay                          Williams(8

4)Howard                    Wade(4
5)Westbrook                Irving(5

3)Paul                          Anthony(3
6)Griffin                      Pierce(6

2)Bryant                      Rose (2
7)Love                        Rondo (7

Lo spettacolo sta per cominciare, l'antipasto per il SIM-World sta per essere servito!

PS: piccola nota a margine sulle squadre e sulla loro composizione. Il criterio di scelta dei giocatori non è stato basato sulla costruzione di una squadra da titolo, ma quanto sulla possibile interazione dei giocatori per caratteristiche sia tecniche che comportamentali. Ad esempio, Love ha bisogno di un playmaker e si rivolge a Tony Parker il quale, al momento della terza scelta, suggerisce come esterno per la squadra il connazionale Batum.