lunedì 31 agosto 2020

Fine delle trasmissioni

Come anticipato nel primo post di ripartenza della 2k13-avventura, degli impedimenti improvvisi avrebbero potuto fermare la narrazione. Ecco, gli impedimenti si sono palesati e quindi la mia 2k13-avventura è temporaneamente (?) sospesa fino a data da destinarsi. Sicuramente non riprenderà prima di Dicembre, ma non posso assicurarne neanche la ripresa stessa.

Seguiranno aggiornamenti.

A presto!

mercoledì 29 luglio 2020

2k13-Regular Season 2015-2016: Il risveglio dell'MVP

La stagione scorsa Russell Westbrook ha raggiunto la vetta dell'NBA. MVP, Campione NBA, MVP delle finali e la sensazione di essere il giocatore di riferimento della lega. Non necessariamente il più forte, ma l'uomo più importante della squadra più forte. Dopo la prova di maturità dell'anno scorso, ci si aspettava una stagione ancora più dominante, nella quale la sua egemonia nella lega si sarebbe fatta più importante e devastante per gli avversari. Westbrook invece in questa regular season sta litigando con il canestro. Tranne rare occasioni, sembra che il suo tiro si sia involuto, le difese si fanno più stringenti con lui e nella voce statistica dei punti segnati si nota un leggero calo rispetto alla scorsa regular season. Certo ci sarebbe anche da far notare che il suo numero di assist è salito e che la distribuzione dei tiri nella squadra si è un po' diluita, ma si sa che i 2k13-giornalisti devono pur alimentare le polemiche, specialmente verso una squadra che spazio di discussione ne lascia poco.
Si, perché sullo slancio delle sfide precedenti, ci apprestiamo a concludere il 2k13-month di gennaio con altre tre sfide interessanti che, seppur dipanandosi in maniera differente, avranno il medesimo esito conclusivo: la W portata a casa dai Bobcats.
La prima di queste tre sfide la affrontiamo in casa, contro i Timberwolves. Squadra ancora più atipica della nostra, Minnesota non riesce a metterci in difficoltà sia perché Pekovic ha il dente avvelenato dell'ex e sfoggia una prestazione da 25 punti ma anche perché, dopo le già citate difficoltà realizzative, Westbrook improvvisamente deflagra con 35 punti. Non lo sappiamo, ma è il preludio per altre due prestazioni mostruose del nostro numero #7. Dopo due 2k13-days di riposo, ci presentiamo al Palace of Auburn Hills di Detroit contro dei lanciatissimi Pistons che vengono spazzati via dalla prestazione da 32 punti e 13 assist del MVP in carica, il quale si ripeterà dopo un 2k13-day di riposo nella rivincita delle Finals passate a Dallas con altri 37 punti e 14 assist (nonostante i problemi di falli lo abbiano tenuto in panca più del previsto dal nostro piano partita). Oltre a Westbrook, che sembra aver ritrovato improvvisamente ritmo nel jumper (viaggiava comunque a oltre 19 punti a partita), è tutta la squadra a sembrare in grande forma: siamo sempre mentalmente in partita, gli strappi degli avversari non ci fanno vacillare e passiamo momenti in cui la nostra difesa si limita a stritolare letteralmente gli attacchi permettendoci di creare tantissimi punti facili in contropiede con la nostra "4x100" prestata al basket.
Chiuso il 2k13-month di Gennaio quindi con una bella serie di vittorie, ci presentiamo a San Antonio contro gli Spurs certi di poter continuare la nostra striscia anche a Febbraio: passiamo invece la classica partita in cui non entra niente in attacco, eseguiamo poco e male, ci innervosiamo e anche difensivamente siamo tutt'altro che impermeabili. Sconfitta quindi meritata ma che riusciamo a far diventare la molla per la sfida contro i Wizards alla Time Warner Cable Arena. Westbrook si riaccende offensivamente, giochiamo concentrati e attenti e così la W diventa nostra per definizione. Un 2k13-day di riposo e poi si parte per Cleveland per una partita che si prospetta interessantissima: i Cavs hanno un backcourt che può vantare Irving, Lenny Hardaway (fictional player, overall 91), Shabazz Muhammad (schierato in ala piccola, anche lui fictional) e dalla panca Dion Waiters. La gara è bellissima, i Cavs sono una squadra che gioca a mille all'ora a segnarne uno in più degli avversari, ci scaraventano fino al -12 ma Pekovic e Westbrook ci tengono a galla; nel finale abbiamo l'occasione di portarci l'intera posta in palio ma Russell sbaglia il jumper dalla media e quindi si va all'overtime; all'overtime i Cavs partono fortissimo ma prima Melo e MKG ci riportano in linea di galleggiamento e poi sempre Westbrook (32 punti+11 assist per lui, mentre Pekovic ne mette 30) si prende l'ultimo tiro e questa volta lo mette! W quindi e primato nella Eastern Conference ormai assolutamente non in discussione in quanto abbiamo 8 gare di vantaggio sulla seconda (Miami). 
Ci si avvicina al giro di boa dell'All Star Game, le sensazioni sono più che positive e aspettiamo la partita delle stelle per organizzare per bene il finale della regular season in vista dei playoff, vero banco di prova di questa squadra!

lunedì 20 luglio 2020

2k13-Regular Season 2015-2016: Il Regno delle Linci

Siamo i campioni in carica; siamo i candidati numero uno al titolo; siamo primi in classifica e non sembra sia possibile trattare con noi. Sembra quindi che, dopo la vittoria dello scorso 2k13-year, sulla lega si sia instaurato il Regno delle Linci (come lo hanno ribattezzato i giornalisti).
Non si spiega se non con la metafora di un re conquistatore la vittoria a Philadelphia per 103-90 con cui proseguiamo la nostra corsa nel 2k13-mese di Gennaio. E dire che la partita la approcciamo male inizialmente, ma abbiamo la forza mentale per rientrare e la duttilità tattica per passare in vantaggio e non voltarci più. Quando arriva quindi la sconfitta in back to back contro Milwaukee (zoppicante seppur candidata al ruolo di "pretender"), sono tutti che ci aspettano per vedere se possiamo mostrare delle crepe o se qualche incidente di percorso è normale all'interno della varianza dei risultati. Barrare "b" perché non ci fermiamo più: sbrighiamo a domicilio la pratica Toronto, vincendo oltre confine per 117-90 con una grande prestazione della coppia Westbrook-Anthony; poi regoliamo i Bucks, sempre in back to back, ma questa volta alla Time Warner Cable Arena, grondando voglia di vincere e prendendoci la partita con una grande prova corale.
Abbiamo un 2k13-giorno di riposo e poi siamo di scena a Miami. Loro si presentano con LeBron da 5 e Parsons in quintetto in quanto Asik è infortunato (stringe comunque i denti e sarà della partita), noi invece recuperiamo al 100% MKG. Ne esce fuori una partita clamorosa: Miami scappa subito, noi inseguiamo a fatica con un Pekovic che riesce a stare in campo pochi minuti contro i quintetti completamente atipici degli Heat e con Leonard che soffre problemi di falli. Anthony e Westbrook ci tengono a galla, poi variamo la Death Lineup e la partita diventa una sfida di nervi. Passiamo avanti, ci riacciuffano, abbiamo la palla della vittoria e la sprechiamo e quindi sarà overtime, passiamo un minuto effettivo di gioco a chiederci perché stiamo giocando l'overtime e non abbiamo ancora vinto questa partita, poi Leonard ci dà la sveglia con un paio di giocate difensive, mettiamo tutto il peso dell'essere i campioni in campo e la portiamo a casa definitivamente. Non è una vittoria, è il principio di una slavina che si sta abbattendo su Suns, Spurs e Magic. Tutte e tre vengono alla Time Warner Cable Arena, distanziate di un 2k13-giorno l'una dall'altra, tutte e tre escono con le pive nel sacco dalla gara, stritolate in quello che è il castello del Regno delle Linci. Il discorso è che abbiamo attualmente la risposta ad ogni rebus che ci pongono: se gli avversari si presentano con una coppia di lunghi "tradizionali", Pekovic (e nel suo piccolo anche Len) ci permette reggere l'impatto sotto le plance; se invece ci troviamo ad affrontare delle squadre che provano a giocare un basket più moderno (o atipico che dir si voglia), Green da 5 non solo non va sotto contro nessuno difensivamente ma addirittura in attacco rappresenta lui un rebus irrisolvibile per gli avversari con la sua capacità sia di tirare che di mettere la palla per terra e creare per gli altri.
Il nostro regno sembra quindi in salute e noi siamo lanciatissimi verso il primo posto. Sappiamo però che sono tanti i pretendenti al trono e che non possiamo rilassarci neanche un secondo!

venerdì 10 luglio 2020

2k13-Regular Season 2015-2016: Happy New 2k13-year

Periodo di feste in quel del 2k13-world, periodo di scambio di regali, di organizzazione di cenoni e di partite che in questo periodo del 2k13-year sono anche più facili da seguire visto che chi lavora ha più possibilità di essere in ferie.
Sui regali, evidentemente, i miei Bobcats sono parecchio sensibili, in quanto regaliamo una bella vittoria ai Knicks: al Madison Square Garden, contro una squadra tutt'altro che irresistibile, neanche ci presentiamo, con Westbrook che torna a litigare con il ferro e Melo che evita di infierire contro la sua ex-squadra. Siamo in back to back e, vista la serata del Garden, temo una replica contro i Rockets, nostri ospiti alla Time Warner Cable Arena. I ragazzi però mi smentiscono, complice una prestazione importante da parte di tutti gli effettivi della panchina, e riusciamo quindi a portare a casa una perentoria W per 99-114. Abbiamo un solo 2k13-giorno di riposo prima di volare a Detroit dove passeremo l'ultimo del 2k13-anno a sfidare i Pistons. I padroni di casa si presentano con due lunghi dominanti, Greg Monroe e Andre Drummond e dominano di conseguenza sotto le plance. Noi soffriamo un po' andiamo anche a -14 nel corso del match, ma quando decidiamo di combattere la loro "altezza" con il nostro ritmo tramite la "Death Lineup" non ce n'è più: rimontiamo, impattiamo, passiamo in vantaggio e non ci giriamo più indietro, andandoci a prendere una bella W.
Possiamo così salutare il 2k13-2015, il 2k13-year che ci ha portati al titolo, e abbiamo pure tre 2k13-giorni liberi in vista della prima sfida del 2k13-2016, in casa, alla Time Warner Cable Arena, contro i Cavs. Irving è sempre più l'uomo franchigia dei Cavaliers e il resto del supporting cast sta crescendo in un contesto che però è ancora distante dall'essere competitivo per il titolo; noi giochiamo in maniera solida, nonostante Westbrook segni solo 8 punti con un mediocre 3 su 15 dal campo ma condito da 13 assist e 7 rimbalzi, e quindi portiamo a casa la W. Non sono però tutte belle notizie, perché Micheal Kidd-Gilchrist per andare a prendere un rimbalzo, atterra male e si ed è costretto ad uscire: leggera distorsione al ginocchio, per un paio di settimane non sarà al meglio. Gli effetti si vedono subito, in quanto a Chicago, contro i Bulls, non riusciamo a giocare la nostra pallacanestro. Rose e Westbrook si annullano a vicenda, ma la difesa dei padroni di casa ci stritola letteralmente e non riusciamo a correre come sappiamo e vogliamo. Sprofondiamo a -16 ma, complici anche i problemi di falli di Leonard e Pekovic, variamo un quintetto sperimentale e inedito con Melo da 4 che ci permette una clamorosa rimonta. I Bulls però sono squadra tosta, Deng si incendia e diventa infallibile dal campo e nel finale il loosing effort si fa sentire e Melo sbaglia la tripla del pareggio a 15 secondi dal termine e quindi il finale sarà 114-119. Un paio di 2k13-giorni di riposo e poi a Charlotte sbarcano i Nuggets. Soffriamo, soffriamo perché Kidd-Gilchrist non al meglio significa che perdiamo circa 35 km\h in contropiede e quindi siamo costretti a giocare un attacco più statico che è meno nelle nostre corde, oltre ad avere una difesa meno duttile e più esposta ai miss-match. Soffriamo, ma la portiamo comunque a casa, perché mettiamo in tavola il nostro carisma straordinario oltre a permetterci il lusso di presentare un Melo da 31 punti che ci risolve tanti problemi.
Continuiamo ad essere primi e con 5 vittorie di vantaggio sugli Heat. Ancora il percorso è lungo ed è normale avere qualche passaggio a vuoto, ma la sensazione è che per il titolo i candidati principali siamo noi e che il nostro destino è principalmente nelle nostre mani!

giovedì 2 luglio 2020

2k13-Regular Season 2015-2016: L&W e la partita di Natale

Eravamo "La squadra che non perde mai" alla fine della scorsa 2k13-week, un rullo compressore che asfaltava gli avversari e che faceva pensare ad un campionato già segnato, scontato e noioso. La trasferta di Orlando, quindi, che apre la 2k13-week prenatalizia, sembra essere una formalità da sbrigare in breve tempo, ma si rivela essere molto più insidiosa di quanto atteso. I Magic escono fortissimo e carichi a molla dagli spogliatoi, noi incappiamo nella serata di apatia e così arriva la prima sconfitta del 2k13-mese (104-127). Il tempo di tornare a casa e scontro al vertice contro l'altra squadra della Florida: gli Heat, secondi ad Est, i quali hanno cambiato volto, cedendo Bosh, inserendo Parsons e Asik e scalando LeBron da 4 per una configurazione più simile alla nostra. I primi due quarti della partita volano via all'insegna dell'equilibrio, ma da metà partita si accende LBJ e gli Heat scappano. Noi proviamo a restare aggrappati alla partita grazie soprattutto a Melo e Westbrook ma nel pieno della rimonta sbrachiamo totalmente e finisce in garbage time con un bugiardissimo (per loro) 107-101. Facciamo i bagagli perché si va ad Ovest, per un mini-tour di 4 partite che vedrà il suo apice nella sfida contro i Thunder prevista per Natale. La prima gara di questo tour è a Sacramento e, per la legge del "non c'è due senza tre", concediamo la terza sconfitta consecutiva con una prestazione indecorosa: tiri sbagliati, difesa molle, passaggi a caso... Siamo improvvisamente fragili, ma capisco che si tratta più di un momento di calo di concentrazione fisiologico che di un reale campanello d'allarme sulle potenzialità della squadra, quindi chiedo ai ragazzi di metterci nuovamente la testa per tornare a giocare come stavamo giocando fino a non molto tempo fa. Detto-fatto, nonostante siamo in back2back allo Staples Center ospiti dei Lakers, riusciamo ad evitare di replicare il titolo di un celeberrimo film, e ci prendiamo una bella vittoria scaccia-mini-crisi. A dare segnali importanti è la nostra panchina con Green, finalmente recuperato dall'infortunio, sempre più rebus per gli avversari e leader della second unit, ma anche con il supporto di Belinelli e Fredette ormai veterani di lungo corso e affidabili scudieri delle stelle affermate. 
Dopo una 2k13-week abbastanza impegnativa, ci attendono due 2k13-giorni di pausa prima della sfida contro i Warriors, poi altri due 2k13-giorni di pausa e doppia sfida contro OKC (che cade per il Christmas Day) e finalmente di nuovo in casa contro i Wizards. 
Contro Golden State, lo sappiamo, per questo 2k13-anno sarà una sfida particolare: lo scambio che ha portato Byombo a San Francisco e Green a Charlotte è stato uno dei più chiacchierati della scorsa offseason e visti i risultati si è rivelato utile per entrambe le squadre. I Warriors partono forte, le mie squadre storicamente soffrono il loro modo di giocare, ma noi riusciamo a stare a contatto. Kidd-Gilchrist ci mostra la via e poi il solito impatto della panchina ed alcune giocate importanti di Leonard ci permettono di portare a casa la seconda W consecutiva. Arriviamo così al tanto agognato Christmas Day!



In vista della gara, mentre tutti sono indaffarati con le faccende natalizie, KD e Westbrook non perdono l'occasione per punzecchiarsi a distanza: il nostro Russell coglie l'occasione per affermare che andiamo ad OKC per vincere in quanto siamo i campioni, Kevin risponde che siamo stati fortunati a non averli incontrati in finale nuovamente e così via con le schermaglie a distanza. Fatto sta che, una volta alzata la palla a due, viene fuori una sfida nucleare. Durant è un'arma di distruzione di massa, Westbrook risolve per una notte tutti i suoi problemi realizzativi e ci tiene attaccati per tutta la gara (massimo vantaggio +3); CP3 decide di dare una mano al 35 e allora Melo decide che 7+15 non sempre è minore di 35+3. La gara è bellissima, noi a metà ultimo quarto sembriamo scappare ma Lamb ricuce e nel finale Carmeluzzo si prende la responsabilità del tiro decisivo ma non riesce ad andare per la giugulare e si va al supplementare. Partiamo forte, i Thunder rimontano e scappano sul +6, ma poi con la forza delle stelle risaliamo, impattiamo e non concediamo per tre minuti un canestro ad OKC: 118-110 il finale sistemato dai tiri liberi, 43 per Westbrook (con 8 assist e 6 rimbalzi, MVP della gara), 33 per Anthony, 46 per Durant, 23 con 15 assist e 10 rimbalzi per CP3!!! La notizia è, oltre alla vittoria, che ormai abbiamo sdoganato la "Death Lineup": Green infatti è stato schierato centro al posto di Pekovic per gli ultimi 6 minuti del quarto periodo più tutto l'OT e questa conformazione è stata quella che ci ha permesso di portare a casa la vittoria risultando particolarmente indigesta ai Thunder che hanno risposto per qualche minuto con KD da 5!
La vittoria nella partita di Natale è una di quelle che fa più morale che classifica e quindi, tornando alla Time Warner Cable Arena, neanche facciamo caso alla presenza dei Wizards: il pubblico in visibilio ci esalta, l'entusiasmo ci fa giocare a mente libera e ci permette di divertirci parecchio e arriva quindi un'altra vittoria che ci permette di portare il nostro record ad un fantastico 24-4.
Primi ad Est, primi in NBA e con lo scalpo dei Thunder nello zaino: vero che sono arrivate anche un po' di sconfitte, ma con una stagione così lunga potrebbero rivelarsi indolori, ma è anche vero che le vibrazioni intorno alla squadra sono più che mai positive!

lunedì 29 giugno 2020

2k13-Regular Season 2015-2016: La squadra che non perde mai

I bookmakers hanno già chiuso le quote, i giornali parlano di "Dinastia", i programmi TV di carattere sportivo sostengono la necessità di una riforma per spezzare lo strapotere dei Bobcats. Il motivo di questo subbuglio è molto semplice, questi Bobcats sembrano essere una macchina perfetta, hanno chiuso il 2k13-mese di Novembre con un percorso 14 vittorie ed 1 sconfitta ed hanno iniziato il 2k13-mese di Dicembre con 6 W, che hanno portato il record ad un clamoroso 20-1. 
Noi, dal canto nostro, siamo chiusi in una bolla, concentrati sull'obiettivo e andiamo per la nostra strada, consapevoli che quello che accade ora vale meno di quello che accade a giugno.
Portata a casa l'ultima sfida del 2k13-mese di novembre contro i Nets (in maniera abbastanza rocambolesca con un finale 97-100), ci tuffiamo nel nuovo 2k13-mese con due visite a domicilio da parte di Utah e Boston. Le due partite sono abbastanza scorbutiche, i Jazz sono una squadra in rampa di lancio con tante interessanti individualità, mentre i Celtics sono sì in ricostruzione ma hanno sempre dalla loro il "pride" ed una rivalità personale che mi impone di dare contro di loro il 101%. In questo inizio folgorante è Melo a dettare la via: tira il 56% dal campo e viaggia a quasi 25 punti di media con un'efficienza stratosferica, aggiunge circa 6 assist di media e 6 rimbalzi ed in questo momento è più MVP dell'MVP Westbrook. Già, Westbrook. Se è vero che il ragazzo è il top-assistman della lega con quasi 12 assist a partita, è anche vero che a livello realizzativo il nostro numero #7 sta faticando tantissimo. Le difese lo massacrano, sperano che si intestardisca nella sua "tunnel vision" e forzi qualche conclusione di troppo (cosa che talvolta avviene) mentre difensivamente gli avversari cercando di farlo lavorare il più possibile per cercare di sfiancarlo. D'altronde è il peso dell'essere l'MVP, tutti pretendono il massimo da te e tutti fanno l'impossibile per batterti. Lui per ora incassa e sta trovando, a forza di assist, il modo di essere comunque decisivo ma ci aspettiamo che presto ritorni ai suoi standard realizzativi. La sfida con i Jazz, comunque, ci porta in dote anche un leggero infortunio al ginocchio per Draymond Green,  che non sarà al meglio per le prossime due 2k13-week.
Dopo queste due belle W, ci godiamo la 2k13-domenica per poi tuffarci in un back2back @Indianapolis, vs Dallas molto delicato. I Pacers sono una delle pretendenti al trono ad Est, una squadra tosta, che sporca il parquet con il sangue e che ha un paio di eccellenze niente male. Ma noi sembriamo una squadra in missione, li sfondiamo a domicilio con un perentorio 110-77 e mandiamo un segnale importante. Il secondo segnale lo mandiamo nella sfida contro i Mavs, vicecampioni in carica. 94-114 il finale alla Time Warner Cable Arena contro una squadra che però sta soffrendo tantissimo il crollo dei senatori (Nowitzki su tutti) e che è attualmente al di sotto del 50%. La vittoria è però molto importante perché era comunque una specie di rivincita delle Finals e riafferma ulteriormente la nostra egemonia sulla lega. Un 2k13-giorno di pausa e poi alla Time Warner Cable Arena si presentano i Warriors. Ecco, questa è una sfida interessante: il ritorno di Byombo che si prende il tanto agognato anello, una squadra che "ci somiglia" per impostazione e a cui manca pochissimo per diventare vincente: non ora, non adesso, non contro di noi. Nonostante gli Splash Brothers stiano iniziando a diventare tali; nonostante Harrison Barnes sia un giocatore di ottimo livello; nonostante il droide Bob Jennings sia un'ala-centro di tutto rispetto con overall 83; nonostante Byombo nel motore gli abbia dato una dimensione difensiva da grande squadra; in casa nostra non si può competere "al nostro gioco". Come al solito, Melo traccia la via, gli altri lo seguono, Kidd-Gilchrist annulla Jennings e Westbrook sigla la prima prestazione di stagione da MVP, con 25 punti e 16 assist (e tutti i punti pesanti nel finale). Il 102-109 finale è quindi il preludio verso la sfida contro i Clippers, in perenne ricostruzione. Li stritoliamo con una difesa massacrante e con ritmi forsennati in attacco, con MKG sugli scudi: dopo aver dominato contro Jennings (pur non segnando un canestro dal campo), il nostro "segreto di Pulcinella" firma una prestazione monstre da 22 punti (8 su 12 dal campo), 11 rimbalzi, 8 assist, 4 stoppate e 3 rubate!
Ci avviciniamo alle 2k13-feste natalizie con 6 gare di vantaggio sugli Heat ad est, nostri diretti inseguitori e dichiaratamente in missione per sconfiggerci (hanno perso Bosh ma hanno aggiunto Parson e Asik al motore); una sola sconfitta in stagione e la sensazione di essere imbattibili. Che il titolo sia già sulla strada verso Charlotte nuovamente?

lunedì 22 giugno 2020

2k13-Regular Season 2015-2016: Inarrestabili

Quando nell'ultima offseason eravamo stati costretti, per motivi di bilancio, a mandare via Byombo e Kirilenko i dubbi sul valore della squadra si erano addensati. Non che la squadra non fosse pronta per un'altra "run", avendo mantenuto l'ossatura della squadra campione e considerato anche il livello medio delle avversarie ad est, ma mandare via due dei pilastri difensivi della squadra e rimpiazzarli solamente con Draymond Green, Austin Daye e Alex Len (che era già in squadra ma con un ruolo notevolmente marginale) non sembrava essere il modo migliore per rinforzare una squadra che si era sì tolta la pressione di DOVER vincere ma che ha ora quella del VOLER vincere. 
Il prodotto di Michigan State aveva mostrato nel corso dei 2k13-anni passati sprazzi del suo talento, ma il suo tiro non sempre affidabile gli chiudeva le porte per un impiego stabile da AP e la sua altezza tutt'altro che straordinaria lo facevano faticare nel ruolo di AG. Ma io, che ho visto il futuro reale, l'ho piazzato stabilmente a fare l'ala\centro, inserito in un contesto da corsa come il nostro 4+1 e, come nel mondo reale, il ruolo di Draymond sta letteralmente facendo impazzire le squadre avversarie. Non siamo chiaramente al basket "positionless" di oggi, ma sicuramente la nostra duttilità è spesso un rebus irrisolvibile per molti: è difficile attaccare una squadra che gioca una difesa intensa ed è capace di cambiare quasi sempre e che in attacco ha sempre in campo almeno un paio di fonti di gioco che possono creare per gli altri oltre che mettersi in proprio e produrre punti. 
Len e Daye, chiaramente, non hanno avuto lo stesso impatto di Green, ma fanno il loro, piegano le ginocchia in difesa, lottano a rimbalzo, si fanno trovare pronti quando serve, fanno gruppo e si fanno apprezzare per la voglia e l'intensità che ci mettono, requisito fondamentale in questa squadra che fa della grinta il tratto distintivo del suo stare in campo.
Tutto ciò si manifesta automaticamente nei risultati che otteniamo in campo. Avevamo chiuso la scorsa 2k13-week con quattro vittorie, dopo la sconfitta con i Lakers, chiudiamo queste due 2k13-week con altre sette vittorie che portano il nostro record ad un impressionante 13-1 di cui, se la matematica non è un'opinione, undici consecutive. Certo, il calendario ci aiuta con quattro sfide consecutive in casa, contro Hornets, Pacers, 76ers e Magic; completato il filotto casalingo tre trasferte ad Atlanta, Portland e Orlando.
Come detto, tutte W con prestazioni abbastanza convincenti sia come squadra che dei singoli. Westbrook è ormai il leader assoluto della squadra, pur avendo iniziato con un po' di difficoltà sul lato realizzativo, e guida i compagni come mai fatto in carriera; Anthony è l'arma di distruzione di massa del nostro attacco, segna con una facilità estrema ed è comunque coinvolto in un sistema che lo esalta; Kidd-Gilchrist è il terzo uomo perfetto, sta compensando i problemi di mira di questo inizio di stagione di Westbrook innalzando il suo livello realizzativo ed in difesa gioca ad un'intensità che risulta essere massacrante per gli avversari; tutti gli altri portano il proprio mattoncino. Ma è anche la condizione di "consapevolezza dei campioni" che ci sta permettendo di ottenere questi risultati. Gli avversari ci attaccano, ci provocano, ci mettono quel pizzico di voglia in più contro di noi perché noi siamo la squadra da battere, ma noi non ci scomponiamo mai, restiamo sempre con la testa sul match, anche quando andiamo sotto e quando facciamo i nostri parziali siamo devastanti. 
La gara di Portland, in questo senso, fa scuola: andiamo subito in difficoltà, siamo sotto di 15 e palla in mano ai Blazers con 50 secondi da giocare nel primo quarto; teniamo miracolosamente in difesa, poi facciamo un attacco bruttissimo, Melo ci leva le castagne dal fuoco, facciamo un'altra sequenza difensiva di livello poi Melo mette una tripla sulla sirena e ci troviamo incredibilmente a -10. Di fatto questa è la fine di Portland, perché al rientro dalla pausa breve, Anthony spara un'altra tripla, Fredette mostra il suo "Jimmer range", Belinelli ne fa sei in fila e i padroni di casa si guardano fra di loro senza capire cosa li ha investiti.
Insomma, in questo momento siamo senza dubbio la squadra più forte e niente e nessuno sembra essere in gradi di lottare con noi; ma non possiamo dimenticare che siamo ancora all'inizio del viaggio e che la stagione è ancora lunga. Per ora ci godiamo quest'aura di invincibilità!

mercoledì 17 giugno 2020

2k13-Regular Season 2015-2016: Opening Weeks

"...AND NOW... THE 2015 NBA CHAMPIONS... YOURS... CHARLOTTE BOBCATS!!!!" Quando lo speaker pronuncia queste parole in fase di presentazione delle squadre, la Time Warner Cable Arena diventa un vulcano in eruzione.
Siamo all'opening night, la notte degli anelli, la notte che ci deve fare capire cosa significa vincere e che questa sensazione la vogliamo provare solo noi tra le trenta squadre della lega. Ospitiamo i Bucks, additati da tutti come una delle nuove "pretender" dopo l'arrivo di Iguodala in offseason. Ma è una di quelle notti in cui il destino è già scritto, giochiamo sulle ali dell'entusiasmo e gasati a mille dalla festa e la portiamo a casa con un perentorio 83-93! I ritmi serrati dell'NBA non concedono tregua e l'indomani siamo di scena a Memphis per la prima trasferta stagionale. Le gambe sono un po' pesanti dalla sera precedente, la (ancora) non perfetta condizione atletica si fa sentire, ma siamo i campioni e mettiamo in mostra tutto il carisma che ci contraddistingue. Melo e Westbrook tracciano la via, Kidd-Gilchrist fa tutte quelle piccole cose che servono a vincere e, nonostante Pekovic perda il confronto diretto con Marc Gasol, vinciamo per inerzia anche la prima trasferta stagionale.
Un paio di giorni di pausa e ospitiamo i Lakers. Kobe si è ritirato, l'inchino sia per quello reale che per l'alter ego virtuale è d'obbligo, e la squadra è in mano a Dwight Howard. Incappiamo nella classica partita in cui non ti entra niente mentre gli altri vedono una vasca da bagno al posto del canestro, ci incaponiamo nella ricerca del tiro dalla lunga, difendiamo malissimo e ci prendiamo una sonora batosta. 80-68 il finale e all'orizzonte si prospetta un doppio back to back che non ci fa dormire sonni tranquilli.
Andiamo a Houston, che si è presa Chris Bosh dagli Heat (free agent) per fare compagnia ad Harden ed è infarcita di giocatori di talento. Soffriamo molto nella prima parte della gara, ci riempiono di falli (Pekovic e Westbrook su tutti) e andiamo sotto. Nel secondo tempo, però, Melo si accende, Westbrook accelera, Fredette ci dà impatto dalla panchina e ribaltiamo i padroni di casa! Neanche il tempo di fare la doccia e siamo di nuovo sull'aereo perché l'indomani siamo di scena alla Time Warner contro i Grizzlies per la rivincita della 2k13-settimana scorsa. A differenza della suddetta partita, comunque, siamo più sciolti fisicamente e più concentrati mentalmente, azzanniamo subito la gara e, grazie anche all'efficacia di Draymond Green e Belinelli dalla panchina, ci prendiamo la W. Due giorni di pausa e arriva Atlanta a Charlotte. Gli Hawks sono una squadra in cerca d'identità, in piena ricostruzione e totalmente priva di qualsiasi velleità di competitività. Westbrook e Anthony capiscono che possono osare un po' di più con gli individualismi e in coppia ne mettono 58 (28 per Russell e 30 per Melo) e la pratica Atlanta è subito sbrigata. Siamo comunque di nuovo in back to back, quindi subito in viaggio per Minneapolis. I T-Wolves sono una squadra molto tosta e in rampa di lancio, Love è nel pieno della maturità, Beasley un tre\quattro che gronda talento, Brewer una guardia efficacissima... Sarà, ma noi siamo in una di quelle serate in cui non si fanno prigionieri e la valanga che scarichiamo contro i padroni di casa è di quelle veramente devastanti: 126-87 con Pekovic che ridefinisce il concetto di "goal dell'ex" con 28+12 e 7 stoppate ed una prestazione totale di squadra.
Alla fine delle prime due settimane di Regular Season il bilancio è sicuramente più che positivo. L'innesto di Green è stato subito molto efficace; Len non è Byombo ma i compagni fanno di tutto per aiutarlo; la squadra ha ora la "Consapevolezza dei Campioni", ovvero quella sensazione data agli avversari di non essere mai sconfitti ("Don't ever underestimate the heart of a champion") e, soprattutto c'è voluto meno tempo del previsto per me nel ritrovare gli automatismi ormai sopiti da anni di inattività. Se chi ben comincia è a metà dell'opera, allora noi abbiamo sicuramente iniziato bene: ora dobbiamo lavorare per completare l'altra metà dell'opera!

domenica 14 giugno 2020

2k13-Summer 2015: Il racconto dell'offseason

Champagne a fiumi, secchiate di acqua mista a ghiaccio e Gatorade, birra e bevande gassate spruzzate sono ormai parte dello sbiadito ricordo di una festa che appare lontana. Sono passati anni ma in questo 2k13-World si è trattato di un paio di giorni di stacco, non c'è soluzione di continuità ed è il miracolo di questo mondo fantastico.
Dopo la parata dei campioni e la visita alla Casa Bianca (con Brack Obama ancora saldamente in carica) è il momento di lavorare in vista della prossima stagione. 
Gerald Henderson e Michael Kidd-Gilchrist sono in scadenza con opzione squadra e la esercitiamo su entrambi (con l'idea di far firmare loro l'estensione pluriennale nel corso della stagione). Lato free-agents Leonard, Byombo e Kirilenko decidono di sondare il mercato, mentre troviamo immediatamente l'accordo di estensione con Alex Len. Leonard e Byombo sono comunque restricted free-agents, allunghiamo loro la qualyfing offer per avere la certezza di non perderli, ma sedendoci al tavolo delle trattative sfruttiamo i Bird Rights per proporre loro delle offerte al rialzo che praticamente nessuno si può permettere di pareggiare e riusciamo quindi a trattenere questi due pezzi importanti della nostra fuoriserie. Purtroppo Kirilenko decide di non accettare la nostra offerta e quindi avremo il problema di trovare sul mercato un giocatore con quelle caratteristiche.
Dal draft otteniamo poco, abbiamo scelte marginali e la classe draft (fictional) non propone materiale particolarmente interessante.
I giorni passano, si ritorna tutti assieme al training camp e ci iniziamo a preparare alla prossima stagione quando un "Calendar" per una riunione scuote la mia routine quotidiana. La richiesta del consiglio d'amministrazione è di abbassare i costi; purtroppo Charlotte è un mercato piccolo e non ci si può permettere un roster che inizia ad avere parecchi giocatori con stipendi da oltre 10 milioni. Tradotto, uno dei "pezzi grossi" della squadra dovrà andare via e, contemporaneamente, bisognerà fare in modo di rimanere competitivi.
Inizio a lavorare sul mercato e dopo un po' di tempo trovo probabilmente la soluzione migliore possibile per i miei problemi: decido di sacrificare Byombo (overall 78, fresco di rinnovo da 11 milioni a salire e ancora difensiva della squadra) in cambio di Draymond Green (overall 73 e con un annuale da 3 milioni). L'idea è quella di poter replicare la famosa death lineup dei Warriors che in realtà in questo 2k13-World non è ancora stata inventata (e per cui il 2k13-World potrebbe non essere pronto), ammesso che il Draymond Green di questa realtà sia in grado di fare il C in una lega ancora distante dai concetti di basket positionless che tanto spopolano in questo periodo nel mondo reale. Per completare l'opera, scambio i due rookie spedendoli a Memphis in cambio di Austin Daye (che ha un contratto al minimo) ottenendo un altro giocatore versatile da poter spendere sia da 3 che da 4 nell'estremizzazione del 4+1 che ha caratterizzato la struttura tattica dei miei Bobcats.
Il roster di quest'anno sarà quindi il seguente:

PM: Westbrook, Marshall, Fredette
G: Leonard, Henderson, Belinelli
AP: Anthony, Daye
AG: Kidd-Gilchrist, Green
C: Pekovic, Len 

Inutile dire che il gruppo è molto triste per la perdita di uno dei cardini dello spogliatoio come Byombo, uno di quelli che "c'erano sempre stati", ma l'impatto di Green e Daye è molto positivo sin da subito, tant'è che chiudiamo la preseason con un terrificante 6-2, nonostante una botta allo sterno costringa Westbrook ai box per una settimana.
Il tempo delle chiacchiere è però terminato, l'offseason ormai è alle spalle, da domani si farà sul serio con i Bucks che saranno nostri ospiti in quella che sarà l'opening night della 2k13-Season 2015/2016!

venerdì 12 giugno 2020

Un ritorno inaspettato

Era mercoledì 17 settembre 2014 l'ultima volta che ho scritto qualcosa sulle mie 2k-avventure: in quello che era il SIM14-World, affrontavo la terza stagione dell'associazione nel tentativo di riportare il titolo ai Lakers. Poi è subentrata la vita vera, sono successe delle cose e sono stato costretto ad allontanarmi da quell'avventura.

Ora dopo quasi 6 anni da quella data ritorno a scrivere. La pandemia globale che ha sconvolto la vita di tutti, mi sta dando l'opportunità di tornare a vivere queste avventure almeno temporaneamente e scrivere di quello che succedeva in campo videoludico rendeva le cose più belle e divertenti. Quindi, perché no? Se ci sarà ancora qualcuno che avrà il piacere di leggere e commentare, ben venga!

Non prometto nulla, non so quanto tempo avrò a disposizione per giocare e per stare dietro a questo blog e non so se riuscirò a completare la\le stagione\i (la voglia c'è, ma ci sono impedimenti che pendono come una spada di Damocle sulla mia 2k-avventura).

Detto ciò, parliamo di cosa racconterò. Si, perché non si riparte dal SIM14-World, ma neanche da un'avventura nuova! Visto che siamo in vena di cose passate, riprenderò una vecchia avventura che si era arrestata con un trionfo. La data reale è giovedì 9 gennaio 2014, gli Charlotte Bobcats di Russell Westbrook e Carmelo Anthony si laureavano per la prima volta campioni NBA in quello che era l'anno 2k13-2015 del 2k13-World. Ripartirò da là, dalla tripla di Carmelo Anthony che ci dà il +8...


https://the2kballdontlie.blogspot.com/2014/01/2k13-finals-2015-bobcatsmavericks-game-6.html