lunedì 22 giugno 2020

2k13-Regular Season 2015-2016: Inarrestabili

Quando nell'ultima offseason eravamo stati costretti, per motivi di bilancio, a mandare via Byombo e Kirilenko i dubbi sul valore della squadra si erano addensati. Non che la squadra non fosse pronta per un'altra "run", avendo mantenuto l'ossatura della squadra campione e considerato anche il livello medio delle avversarie ad est, ma mandare via due dei pilastri difensivi della squadra e rimpiazzarli solamente con Draymond Green, Austin Daye e Alex Len (che era già in squadra ma con un ruolo notevolmente marginale) non sembrava essere il modo migliore per rinforzare una squadra che si era sì tolta la pressione di DOVER vincere ma che ha ora quella del VOLER vincere. 
Il prodotto di Michigan State aveva mostrato nel corso dei 2k13-anni passati sprazzi del suo talento, ma il suo tiro non sempre affidabile gli chiudeva le porte per un impiego stabile da AP e la sua altezza tutt'altro che straordinaria lo facevano faticare nel ruolo di AG. Ma io, che ho visto il futuro reale, l'ho piazzato stabilmente a fare l'ala\centro, inserito in un contesto da corsa come il nostro 4+1 e, come nel mondo reale, il ruolo di Draymond sta letteralmente facendo impazzire le squadre avversarie. Non siamo chiaramente al basket "positionless" di oggi, ma sicuramente la nostra duttilità è spesso un rebus irrisolvibile per molti: è difficile attaccare una squadra che gioca una difesa intensa ed è capace di cambiare quasi sempre e che in attacco ha sempre in campo almeno un paio di fonti di gioco che possono creare per gli altri oltre che mettersi in proprio e produrre punti. 
Len e Daye, chiaramente, non hanno avuto lo stesso impatto di Green, ma fanno il loro, piegano le ginocchia in difesa, lottano a rimbalzo, si fanno trovare pronti quando serve, fanno gruppo e si fanno apprezzare per la voglia e l'intensità che ci mettono, requisito fondamentale in questa squadra che fa della grinta il tratto distintivo del suo stare in campo.
Tutto ciò si manifesta automaticamente nei risultati che otteniamo in campo. Avevamo chiuso la scorsa 2k13-week con quattro vittorie, dopo la sconfitta con i Lakers, chiudiamo queste due 2k13-week con altre sette vittorie che portano il nostro record ad un impressionante 13-1 di cui, se la matematica non è un'opinione, undici consecutive. Certo, il calendario ci aiuta con quattro sfide consecutive in casa, contro Hornets, Pacers, 76ers e Magic; completato il filotto casalingo tre trasferte ad Atlanta, Portland e Orlando.
Come detto, tutte W con prestazioni abbastanza convincenti sia come squadra che dei singoli. Westbrook è ormai il leader assoluto della squadra, pur avendo iniziato con un po' di difficoltà sul lato realizzativo, e guida i compagni come mai fatto in carriera; Anthony è l'arma di distruzione di massa del nostro attacco, segna con una facilità estrema ed è comunque coinvolto in un sistema che lo esalta; Kidd-Gilchrist è il terzo uomo perfetto, sta compensando i problemi di mira di questo inizio di stagione di Westbrook innalzando il suo livello realizzativo ed in difesa gioca ad un'intensità che risulta essere massacrante per gli avversari; tutti gli altri portano il proprio mattoncino. Ma è anche la condizione di "consapevolezza dei campioni" che ci sta permettendo di ottenere questi risultati. Gli avversari ci attaccano, ci provocano, ci mettono quel pizzico di voglia in più contro di noi perché noi siamo la squadra da battere, ma noi non ci scomponiamo mai, restiamo sempre con la testa sul match, anche quando andiamo sotto e quando facciamo i nostri parziali siamo devastanti. 
La gara di Portland, in questo senso, fa scuola: andiamo subito in difficoltà, siamo sotto di 15 e palla in mano ai Blazers con 50 secondi da giocare nel primo quarto; teniamo miracolosamente in difesa, poi facciamo un attacco bruttissimo, Melo ci leva le castagne dal fuoco, facciamo un'altra sequenza difensiva di livello poi Melo mette una tripla sulla sirena e ci troviamo incredibilmente a -10. Di fatto questa è la fine di Portland, perché al rientro dalla pausa breve, Anthony spara un'altra tripla, Fredette mostra il suo "Jimmer range", Belinelli ne fa sei in fila e i padroni di casa si guardano fra di loro senza capire cosa li ha investiti.
Insomma, in questo momento siamo senza dubbio la squadra più forte e niente e nessuno sembra essere in gradi di lottare con noi; ma non possiamo dimenticare che siamo ancora all'inizio del viaggio e che la stagione è ancora lunga. Per ora ci godiamo quest'aura di invincibilità!

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