giovedì 27 marzo 2014

SIM14-Regular season 2013-14: "Thanking"

No, quello del titolo non è un banale errore di digitazione. Quello nel titolo è una "quella", ovvero l'azione che io devo compiere tutte le sere delle partite a fine gara nei confronti dei ragazzi. Si, li devo proprio ringraziare, perché questa squadra, a prescindere dai risultati che sta ottenendo, si è totalmente calata nella nuova avventura e ce la sta mettendo tutta per rendermi felice. 
Che l'ultimo SIM14-mese di regular season potesse essere complicato lo sapevo sin da quando ho firmato il contratto, che ci potessero essere delle sorprese me lo sarei anche potuto aspettare, ma ritrovarmi in su un ottovolante emotivo non era certo nei miei piani. La sfida con Washington (vinta) era infatti la prima gara di un trittico di partite allo Staples che ci avrebbero visti protagonisti contro prima i Magic e poi i Knicks. Oddio, contro i Magic la parola "protagonisti" è quantomai inadatta, visto che non scendiamo praticamente in campo e subiamo una sconfitta sonora di 30 punti; ci rifacciamo però contro la New York del neo-presidente Phil Jackson che battiamo per 99-105 (prima gara in cui teniamo gli avversari sotto quota 100), dimostrando che la debacle contro i Magic è solo frutto della somatizzazione degli esperimenti che sono costretto a fare. Siamo talmente convinti di ciò che non ci fermiamo ed anzi completiamo la SIM14-week con la splendida vittoria nel back to back in trasferta contro  Bucks e T-Wolves! Le due gare sono combattutissime, magari non belle a livello tecnico ma ricche di adrenalina e ci permettono di montarci un po' la testa, in quanto i giornali già parlano di "Lakers ritrovati" e del "Ritorno dei gialloviola", con anche accenni al rammarico per una mia tardiva assunzione.
Le lusinghe fanno piacere a tutti, ma in questo periodo iniziale sono utili quanto una stufa nel deserto a mezzogiorno d'estate, mentre la testa "montata" è pessima amica di una squadra che attualmente per vincere deve mantenere una mentalità "operaia". Ecco allora che "dalle stelle" finiamo immediatamente "alle stalle" grazie ad un ribaltone nelle prestazioni che porta in dote quattro sconfitte consecutive. Nell'ordine perdiamo contro i Suns allo Staples (partita-lotta tra cani nella quale paghiamo la mancanza dell'alpha dog nel finale), replichiamo contro Portland appena due sere dopo (con Lilliard che ci spiega perché l'anno scorso ha vinto il premio di rookie dell'anno), completiamo l'opera con la sconfitta in back to back a Sacramento prima e poi contro Dallas di nuovo allo Staples. Piovono improvvisamente critiche, il filotto di vittorie sembra esser stato fatto anni or sono e non appena la SIM14-settimana scorsa ma, come al solito, io so bene che la verità sta nel mezzo: se le vittorie sono arrivate contro squadre comparabili al nostro livello, le sconfitte ci sono state inflitte da squadre che stanno lottando per un posto ai playoff e che dunque per livello e motivazione ci sono superiori. 
Per ora va bene così, anche perché l'atteggiamento in campo è sempre stato quello giusto (tranne contro i Magic) e le indicazioni raccolte finora saranno utili nel prossimo futuro. Stiamo lavorando, sperimentando e facendo delle improvvisazioni che ci possiamo permettere in un finale di stagione che ormai, nostro malgrado, è privo di qualsiasi velleità di risultato; l'importante è comunque avere le idee ben chiare in testa e proseguire la risalita, magari evitando di sprecare del tempo ma anzi sfruttare questo finale per arrivare alla prossima stagione pronti e carichi a far bene!

sabato 22 marzo 2014

SIM14-Regular season 2013-14: noblesse oblige

La stretta di mano a fine partita con Popovich è di quelle che ti fanno apprezzare il lavoro di 2k-allenatore, di quelle che ti fanno capire che la strada intrapresa è quella giusta, anche se è solo la prima partita, anche se la squadra ha perso al tuo esordio sulla panchina (mai avvenuto prima nella mia 2k-carriera), anche se la classifica dice chiaramente che più in basso di così nella conference non si può andare. 0-1 il mio record, eppure sono soddisfatto perché contro gli Spurs doveva essere un massacro annunciato, invece è stata partita vera, giocata con entusiasmo da un lato e rigore dall'altro.
Sono più forti gli Spurs e si presentano allo Staples per questo inedito testa-coda consci del fatto che giocando come sanno usciranno con la W. L'inizio in sordina degli Speroni è infatti sufficiente per scavare sin da subito un solco, figlio anche del fatto che i ragazzi devono assimilare le nuove "regole dello stare in campo" che ho imposto, ma non è sufficiente per buttarci fuori dalla partita. Tiriamo malissimo da tre e se non fosse per Gasol e Young il -15 di metà secondo quarto sarebbe tranquillamente un -50, ma i neroargento non affondano il colpo e noi, incredibilmente, riusciamo a risalire. Ci crediamo, ci portiamo sino al -5 ad inizio terzo quarto quando Pop è costretto a chiamare time-out ed a regalare una ramanzina ai suoi condita da urla che si sentono anche dalla nostra panchina. Gli effetti delle parole del buon Gregg si manifestano immediatamente, gli Spurs ci scaraventano via nuovamente ma l'aria di L.A. è cambiata e lo si vede dal fatto che la squadra non si disunisce nella difficoltà ma anzi reagisce e resta a contatto. Il talento tuttavia alla lunga fa la differenza, le motivazioni completano l'opera ed il trio Duncan-Parker-Leonard (quest'ultimo in particolare sugli scudi nel finale) domina il finale regalandomi un esordio “agrodolce”: 107-102 il finale allo Staples e stretta di mano con Pop che senza parlare ti fa capire che la direzione intrapresa è quella giusta.
L'intuizione carpita dall'ex-agente della CIA trova presto conferma nella sfida, sempre allo Staples, contro i Wizards. Guardiamo tutti dal basso verso l'alto e i capitolini sono in lotta per un posto ai playoff ad est ma l'entusiasmo portato dalla sconfitta (onorevole) contro gli Spurs e la notizia del ritorno di Hill sono ottimo carburante per la nostra sete di far bene. La partita è particolarmente piacevole da guardare sin dalle prime battute, Washington tiene ritmi alti e noi abbiamo troppi piccoli per non correre con loro; la differenza con la gara precedente è che le nostre medie dal campo oggi sono buone ed allora i Wizards non riescono a scappare, anzi siamo noi ad andare alla pausa lunga in vantaggio. Gasol è il nostro top scorer, ma la menzione d'onore è obbligatoria per Kendall Marshall che produce assist a nastro e detta i tempi di gioco in maniera signorile nonostante abbia davanti un satanasso come Wall. Ariza gioca la classica grande partita da ex, gli ospiti hanno energia doppia sotto le plance, ma il nostro quarto periodo è un capolavoro di umiltà ed intelligenza cestistica ed il risultato finale è un 101-109 che mi fa ripensare ancora a coach Pop.

Dopo la gara faccio un primo bilancio: ho visto cose che mi sono andate a genio e cose da correggere, sto rivalutando alcuni giocatori e cercando di capirne degli altri. Come detto, la strada è ancora lunghissima ma già si vede un piccolo puntino di luce in fondo al tunnel! 

giovedì 20 marzo 2014

SIM14-Regular Season 2013-14: Una nuova avventura

Kobe out for the season, Nash invecchiato improvvisamente, Gasol fuori dal progetto tecnico, una squadra di gente con il contratto in scadenza più interessata alla riconferma che alla maglia, ultimi ad ovest e totalmente avulsi dal concetto di attacco corale e difesa strutturata... No, i Lakers non si presentano certo bene e l'impressione è che squadra e dirigenza siano completamente allo sbando, non si sappia cosa fare e che si navighi a vista. 
Accettare un incarico del genere sembra una follia ma, ormai lo sapete, mi piacciono le sfide impossibili (perché di questo si tratta) ed il fascino della maglia gialloviola per me è unico. Certo, la responsabilità la sento eccome e la base di partenza è diversa dal solito: mercato chiuso, campionato ormai agli sgoccioli, roster ormai definito, nessuna velleità di vittoria. Sarà la prima 2k-volta che non faccio i playoff (sebbene la colpa non è mia), sarà la prima volta che inizio dalla fine, che subentro a stagione in corso (anzi, ad essere precisi con la regular season in dirittura d'arrivo) e che trovo una squadra con affiatamento 0.
L'obiettivo per questa stagione è dunque quello di concludere dignitosamente, di scremare il roster per capire chi avrà ancora diritto di cittadinanza in questa squadra l'anno prossimo, di iniziare a creare quella chimica di squadra tanto importante per scrivere le pagine di storia e di strutturare una difesa degna di questo nome che completi un attacco corale ed efficace. Poi ci sarà il draft (con una fictional draft, i rookie "veri" entreranno il prossimo 2k14-anno) e l'off-season che serviranno a creare la base per i successi, perché ai Lakers ogni anno in cui non si vince l'anello è un fallimento e dunque siamo "costretti" a pensare in grande.
Ma diamo tempo al tempo, ci sono gli Spurs, primi ad ovest, all'orizzonte e poi un mese di stagione regolare da affrontare al meglio delle nostre capacità e possibilità. Si parte, da ora si fa sul serio!