1111 S Figueroa St, Staples Center, Los Angeles, California. Ore 11.30 di un'assolata giornata della 2k14-summer angelena.
Gary Sacks, GM dei Clippers, sta
tenendo una conferenza stampa in pompa magna nella gremita press room
dello Staples Center. Non potrebbe essere altrimenti, il nome del
nuovo allenatore è di quelli che spiazzano per davvero; chi se
l'aspettava che i Clippers potessero fare un colpo simile? Certo, i
motivi per aspettarsi un nome grosso c'erano tutti, a partire da un
punto fondamentale per la franchigia: trattenere Chris Paul, ovvero
colui che ha cambiato la mentalità perdente per eccellenza della
franchigia! A dirla tutta, non ci si aspettava un tradimento tale
neanche dall'ormai neo-allenatore dei Clips. Tradimento ad una
società, ad una città, ad una storia. Eh già, il vil denaro può
spostare le montagne... Certo che i giornali di Los Angeles ne
avranno di che scrivere in questa stagione, come se mancassero gli
spunti ai giornalisti della città degli angeli.
“...ed è con questo intento, per
puntare al titolo e crescere come squadra, che abbiamo scelto il
nostro nuovo allenatore...”. Le parole del buon Gary mi riportano
nel mondo reale, lontano dai voli pindarici della mia testa, fin
troppo annebbiata da alcol, donne, macchine e pallacanestro. Finita
la press conference c'è da salire nello studio, già mi aspetta un
po' di lavoro da fare... Ecco che arrivano i flash, la stretta di
mano e gli applausi. Applaudo con fare distaccato pure io. Questi
sono applausi che lasciano il tempo che trovano, gli applausi che
contano si prendono a giugno. Tuttavia, sarà anche un rivale, ma Doc
Rivers è un grande allenatore ed avrà una bella gatta da pelare con
questi Clippers. Gli applausi se li merita!
Beh, non che il mio compito sia
semplicissimo; ma in fondo, le “imprese impossibili” mi sono
sempre piaciute. Oh, ma quando finisce questa conferenza stampa? Ho
da vincere la battaglia di L.A. prima e poi la guerra per l'NBA: tempo da perdere non ne ho mica...