sabato 11 gennaio 2014

2k14-World: Stream of Consciousness

1111 S Figueroa St, Staples Center, Los Angeles, California. Ore 11.30 di un'assolata giornata della 2k14-summer angelena.
Gary Sacks, GM dei Clippers, sta tenendo una conferenza stampa in pompa magna nella gremita press room dello Staples Center. Non potrebbe essere altrimenti, il nome del nuovo allenatore è di quelli che spiazzano per davvero; chi se l'aspettava che i Clippers potessero fare un colpo simile? Certo, i motivi per aspettarsi un nome grosso c'erano tutti, a partire da un punto fondamentale per la franchigia: trattenere Chris Paul, ovvero colui che ha cambiato la mentalità perdente per eccellenza della franchigia! A dirla tutta, non ci si aspettava un tradimento tale neanche dall'ormai neo-allenatore dei Clips. Tradimento ad una società, ad una città, ad una storia. Eh già, il vil denaro può spostare le montagne... Certo che i giornali di Los Angeles ne avranno di che scrivere in questa stagione, come se mancassero gli spunti ai giornalisti della città degli angeli.

“...ed è con questo intento, per puntare al titolo e crescere come squadra, che abbiamo scelto il nostro nuovo allenatore...”. Le parole del buon Gary mi riportano nel mondo reale, lontano dai voli pindarici della mia testa, fin troppo annebbiata da alcol, donne, macchine e pallacanestro. Finita la press conference c'è da salire nello studio, già mi aspetta un po' di lavoro da fare... Ecco che arrivano i flash, la stretta di mano e gli applausi. Applaudo con fare distaccato pure io. Questi sono applausi che lasciano il tempo che trovano, gli applausi che contano si prendono a giugno. Tuttavia, sarà anche un rivale, ma Doc Rivers è un grande allenatore ed avrà una bella gatta da pelare con questi Clippers. Gli applausi se li merita!

Beh, non che il mio compito sia semplicissimo; ma in fondo, le “imprese impossibili” mi sono sempre piaciute. Oh, ma quando finisce questa conferenza stampa? Ho da vincere la battaglia di L.A. prima e poi la guerra per l'NBA: tempo da perdere non ne ho mica...

giovedì 9 gennaio 2014

2k13-Finals 2015: Bobcats@Mavericks; Game 6

American Airlines Center, Dallas, Texas, NBA Finals, gara 6. Le coordinate ci sono, la tensione è alle stelle per una sfida decisiva. I Mavericks si sono ripresi il fattore campo ma ora devono vincere le due rimanenti gare della stagione per portare a casa l'anello. Sono infatti i Bobcats ad avere il match point sulla racchetta, una vittoria in due gare, ma Charlotte è nella situazione di dover obbligatoriamente vincere il titolo fuori casa. Non sarà facile, sarà anzi difficilissimo per entrambe!
Partono forte i Mavs, sospinti da un pubblico ruggente e desiderosi di portare a casa l'intera posta in palio, ma Charlotte non trema anzi risponde colpo su colpo. La partenza pirotecnica maschera l'imprecisione delle stelle, stanche e logorate da una stagione interminabile e quindi sorrette dagli imprescindibili sidekick. Il problema per Dallas è che i sidekick di Charlotte hanno più impatto: Kirilenko è solo la punta di diamante della panchina ospite che trova punti importanti anche dagli insospettabili Belinelli e Biyombo. Mayo è però una mitragliatrice e la sua prestazione è impossibile da arginare per i Bobcats che concedono dunque la clamorosa rimonta agli avversari. Alla pausa si giunge quindi in sostanziale equilibrio (54-52) ma con l'inerzia della partita tutta da parte dei padroni di casa.
La pausa però porta “consiglio” agli ospiti, che escono forte e piazzano subito un bell'allungo. Melo è il protagonista di questa frazione, ma le sue bordate non riescono ad affondare definitivamente Dallas. Che, incredibilmente, rimonta da un disperato -12 per impattare prima e piazzare il +5 poco dopo. Charlotte trema, si sente chiaramente in balia dell'avversario, il -8 nel quale sprofonda sembra essere il punto di non ritorno dell'oblio, ma all'inizio del quarto periodo Fredette, da buon “cocco del coach” fa le giocate che cambiano la partita: le sue due bombe consecutive da distanza siderale ricordano molto le due sganciate in un altro 2k-world con la maglia dei Magic in un primo turno contro New York e sono il viatico per la rimonta degli ospiti. Dallas, impeccabile finora, inizia a sentire il peso della pressione, mentre Westbrook inizia a segnare i canestri pesanti. Il +5 prodotto da Agent 7 si trasforma in +8 a meno di 1 minuto dal termine quando lo stesso Westbrook pesca Carmelo Anthony in angolo. È il sigillo tanto atteso, è il segnale della resa per Dallas. L'American Airlines Center applaude amaramente dei Mavericks sognatori e degni avversari di Charlotte, ma I BOBCATS SONO 2K13-CAMPIONI NBA 2015!!!!!!!
Finisce 102-94 Bobcats. MVP è Russell Westbrook, 25 e 9 per suggellare delle finali da primo violino. Bene Melo con 21 e 8 rimbalzi, 15+11 per Pekovic. Per Dallas sono effimeri i 31 di Mayo e sanguinosi i 14 di un Nowitzki chiaramente arrivato al canto del cigno.

lunedì 6 gennaio 2014

2k13-Finals 2015: Mavericks@Bobcats; Game 3 & Game 4 & Game 5

Game 3
Uno a uno e palla al centro, ecco il verdetto dopo le prime due gare della serie finale. In gara uno i Bobcats si sono presi il fattore campo ma per festeggiare in casa devono vincere le prossime tre gare consecutive contro dei Mavericks galvanizzati dall'incredibile tripla della vittoria di Collison. La serie è ad un punto cruciale, chi prenderà il comando?
L'inizio dei Bobcats è di tipo territoriale, figlio della voglia di dimostrare di non aver subito il contraccolpo psicologico e pensato per atterrire psicologicamente gli avversari. La risposta dei Mavericks tarda un po' ad arrivare, ma presto Collison e Mayo si prendono responsabilità importanti e tracciano la via per la prima rimonta. I Bobcats però oggi sono in serata "non possiamo perdere per nessuna ragione al mondo", si dimostrano pronti sia tecnicamente che psicologicamente e orientano la partita con un paio di giocate da campione di Anthony e Westbrook. Agent 7 soprattutto è in serata di grazia e trasforma qualsiasi pallone passi dalle sue parti in oro, ma la straordinaria prestazione dell'MVP della stagione regolare non permette comunque ai Bobcats di andare via di prepotenza, dando la possibilità a Dallas di arrivare alla pausa lunga sotto solo di sei punti.
Negli spogliatoi però accade qualcosa, perché lo spettacolo a cui si assiste nel terzo periodo è senza dubbio sensazionale. I Bobcats alzano i giri del motore in maniera eccezionale, prendono a difendere sul serio ed in attacco giocano con una decisione ed una cattiveria rara. Dallas prova a resistere, ma è spazzata via dalle giocate di Westbrook, Anthony, Kidd-Gilchrist, Pekovic e Kirilenko, che la scaraventano clamorosamente a -16. I Bobcats sono indemoniati e la risposta dei Mavs affidata al solito Mayo anziché spaventare i padroni di casa li fa inferocire sempre di più, come un toro a cui si sventola sotto il naso un drappello rosso. Charlotte affonda ulteriormente il piede sull'acceleratore, chiude il terzo periodo con 45 punti segnati, tocca picchi di aggressività rara e si issa fino all'incredibile +25 di massimo vantaggio con ancora 8 minuti da giocare nel quarto periodo. La partita finisce sostanzialmente qua, con i padroni di casa che amministrano con i titolari per un po' per poi lasciare spazio alle panchine, in vista di una gara 4 in cui, si pensa, Dallas spenderà il classico gettone.
Finisce 106-121 Bobcats. Il sontuoso MVP è Westbrook: 27 punti, 12 assist, 2 rimbalzi e 2 recuperi per lui. 27 anche per Melo, ma in doppia cifra ci vanno pure Kidd-Gilchrist e Pekovic. Dallas ha in Mayo con 25 il suo top scorer, ma se Wunderdirk ha solo 13 punti per Dallas è notte fonda!

Game 4
La rabbiosa risposta dei Bobcats in gara 3, dopo la rocambolesca gara 2, non si è fatta attendere ed ora i pronostici sono tutti per una Dallas che deve vincere gara 4 per non sprofondare nel baratro. Must win per entrambe dunque questa gara 4, perché i Bobcats devono difendere il fattore campo ribaltato in gara 1 per poi giocare l'ultima in casa in forma di match point. La Roma bruciata sotto Nerone è un villaggio vacanze in confronto a questa gara 4!
La girandola di emozioni parte immediatamente, con Kidd-Gilchrist e Nowitzki che iniziano sin dai primi possessi a scambiarsi i convenevoli. MKG produce basket a nastro, ma le risposte di Dallas sono quasi sempre convincenti e la partita si assesta sui binari dell'equilibrio. Pekovic prova a dare manforte ai suoi, Westbrook cerca di coinvolgere i compagni, ma l'impatto della panchina di Dallas è superiore a quello della panchina dei padroni di casa che trova un contributo solo da Henderson e Kirilenko. Le ostilità si mantengono vive sempre su quel filo conduttore chiamato equilibrio, nessuna delle due squadre riesce a prendere il controllo del match e l'esito naturale è che si arriva alla pausa lunga in condizione di sostanziale equilibrio, sul 58-60 per i Bobcats.
Al ritorno dalla pausa lunga, le difese, piuttosto allegre finora, prendono il sopravvento e la sfida passa dal fioretto alla sciabola: fisicità, colpi proibiti, fifty-fifty balls, rubate e stoppate, falli al limite sono i protagonisti di questa frazione di match, nella quale però si issa anche un protagonista finora poco presente: Dirk Nowitzki. L'MVP delle finali 2011 spende il classico gettone (un po' come Ginobili in gara 5 nelle real Finals 2013) e ritorna per una sera un ventinovenne all'apice della carriera. Wunderdirk è stratosferico, segna di tutto e insegna pallacanestro a Kidd-Gilchrist, il quale però gli risponde spesso e volentieri, dimostrandosi coraggioso e pronto a scrivere il suo nome nella storia. La partita è in mano ad un signore chiamato "equilibrio", ma i cinque punti di differenza in favore dei padroni di casa con cui si arriva alla sirena del terzo quarto sembrerebbero far pendere l'asticella verso Charlotte. Dallas è però indomita, risponde e rientra inesorabilmente, nonostante Westbrook e Anthony si siano attivati per cercare di mantenere i Bobcats in linea di galleggiamento e dunque il finale punto a punto si prepara per essere giocato. I Mavs riescono a prendere un po' di margine, quattro punti che sembrano essere quaranta visto l'andazzo del match, e quando i Bobcats sbagliano due triple consecutive con Anthony prima e Kidd-Gilchrist poi, i titoli di coda iniziano a scorrere sul match. Ci pensa Collison a fissare il risultato dalla lunetta, gara 4 è di Dallas!
Finisce 106-99 Mavericks. MVP è Nowitzki: 24 punti e 11 rimbalzi per lui. Bene Mayo (21) e Collison (18), ma a spaccare dalla panca la partita è un Beaubois con 12 punti frutto di un 4 su 4 da tre. Per Charlotte, 26 punti, 7 rimbalzi e 7 assist per Micheal Kidd-Gilchrist, 23 e 8 assist per Westbrook, ma l'indiziato numero uno è Melo, solo 15 punti per lui.
Serie sul 2-2, ora gara 5 è da far tremare i polsi!

Game 5
E chi doveva dirlo? 2-2 nella serie, sorprendenti i Mavs e sorpresi i Bobcats ed ora c'è una gara 5 da giocare che è sicuramente decisiva: per i Bobcats, che non possono permettersi di andare sotto in previsione di due gare da giocare in Texas; per i Mavericks, che potrebbero avere anche due match point da spendere in casa. Ci sono tutte le premesse per una gara al cardiopalma!
La batosta di gara 4 pesa sui Bobcats, assolutamente incerti e timorosi in avvio di gara. Dallas però ha la colpa di non trovare il giusto ritmo sin da subito e spreca dunque l'attimo di indecisione della squadra padrona di casa. Westbrook e Melo allora prendono in mano le redini del gioco e indirizzano la partita verso i binari di Charlotte, senza tuttavia riuscire a disfarsi degli arrembanti Mavs. Nowitzki, dopo la straordinaria prestazione di gara 4, è con la lingua a penzoloni, ma Mayo e Collison fanno di tutto per permettere ai Texani di rimanere in partita e la missione si può ritenere compiuta quando alla pausa lunga si arriva sul 57 pari.
La Time Warner Cable Arena trema ed il colpo di grazia sembra darlo il quarto prematuro fallo di Kidd-Gilchrist che costringe coach Alp89 a rivolgersi alla panchina. Ma le grandi squadre si riconoscono nei momenti di difficoltà e dunque la risposta dei Bobcats è da grande squadra: Kirilenko, chiamato in causa nel momento più ostico, piazza un paio di giocate eccezionali, cambiando così l'inerzia della partita. Dallas sprofonda sul -8, ma resta comunque sul pezzo e non affonda mai definitivamente, restando sempre in gara. Serve la spallata decisiva, servono le giocate di Russell Westbrook che prende le decisioni importanti e cambia i connotati alla partita. Gli affondi di “Agent 7” sono eccezionali e fanno saltare in aria la difesa di Dallas come un castello di carta colpito da una palla di cannone. L'assalto è quello giusto, l'affondo è decisivo, in gara 5 passa Charlotte!

Finisce 98-109 Bobcats. MVP Russell Westbrook, 26 punti e 9 assist per lui. Discreto Melo con 21, decisivo Kirilenko dalla panchina con 14! Wunderdirk è fermo a quota 11, dunque i 25 di Mayo e i 18 di Collison non riescono ad impedire il 3-2 nella serie, che però ora si sposta a Dallas!

PS: scusate il ritardo...