Game 5
Un mezzogiorno di fuoco ambientato su un filo sospeso nel vuoto. Ecco cosa è diventata questa gara 5 per Lakers e Thunder, una sfida totalmente in bilico nella quale ci si gioca praticamente tutto. La storia dice che vincere gara 5 significa mettere una grossa ipoteca sulla serie, ma insegna anche che c'è diritto di replica per la squadra sconfitta. La palla inizia a pesare sempre di più, è arrivato il momento di uscire l'artiglieria pesante: Ibaka c'è, il suo ritorno può essere il fattore che cambia l'esito della serie!
Sentono la pressione i Thunder in avvio di gara e la pressione ha un nome ed un cognome: Adam Cameron. Per nulla intimorito dalla ritrovata presenza del congolese naturalizzato spagnolo, il rookie con la maglia #15 gialloviola parte sparato, attaccando il ferro e mettendo la solita grande intensità in campo che regala il primo strappo importante agli ospiti. Kobe lo segue e costringe Lamb a spendere dei falli prematuri ed allora ai padroni di casa serve tutta la classe di KD35 per rimanere in partita. Durant è tarantolato, si guadagna con il sudore della fronte ogni singolo punto che mette a referto, ma riesce spesso e volentieri a punire Johnson, il quale comunque non si dà mai per vinto e gioca una grande gara. Per uno strano processo di osmosi però, ad ogni magia di Durant la fiducia dei padroni di casa cresce e OKC improvvisamente cambia marcia: dopo una fase di assestamento Ibaka inizia a dare il suo solito supporto in difesa, Westbrook segna canestri importanti, la panchina dei padroni di casa ha impatto e solo un grande Kobe, coadiuvato in attacco ora da Wes Johnson, ora da Plumlee, ora dal sorprendente Fournier, permette ai Lakers di arrivare alla pausa lunga sotto solo di due (53-56).
Ormai però l'hanno capito tutti, il rientro dagli spogliatoi è tremendo perché il livello dell'intensità si alza notevolmente e le due squadre iniziano a darsele di santa ragione e questa gara cinque non smentisce le attese. Il ritrovato Lamb, Westbrook, Ibaka ed anche l'Adams che non ti aspetti corrono a dare man forte al #35 dei padroni di casa dando tutti un contributo; i Lakers non sono da meno, con Cameron che regala assist per i vari sidekick dei Lakers, tra i quali spiccano Hill, Johnson e Plumlee. L'equilibrio non molla però la presa sulla gara e nessuna delle due squadre riesce a dare il colpo di grazia all'avversaria, sebbene i Thunder siano costantemente davanti e nonostante i Lakers arranchino evidentemente nello stare a contatto con i padroni di casa. A suonare la carica per gli ospiti ci pensa Steve Nash, che fa giocate importanti ad inizio di quarto periodo, per poi passare la torcia a Kobe Bryant. Autore di una gara eccezionale per qualità e scelte di gioco, il Mamba prende per mano i suoi e sembra lanciare gli ospiti in una fuga che avrebbe del clamoroso se durasse fino alla fine. Ma la stanchezza inizia ad affiorare sulle gambe dei gialloviola, che subiscono una rimonta con successivo sorpasso da parte dei Thunder. Westbrook e KD scavano il solco, Ibaka e Adams lo riempiono con l'acqua prendendo dei rimbalzi difensivi fondamentali ed i miracolosi tiri da tre nel finale di Kobe verranno rimbalzati dalla freddezza dalla lunetta di Durant e compagni. La Chesapeake resta inviolata, a portarsi sul 3-2 sono i Thunder!
Finisce 100-102 Thunder! MVP Kevin Durant, 29+5+5 per lui. Westbrook sfiora la tripla doppia con 22 punti, 9 rimbalzi e 12 assist; 14+8 per il rientrante Ibaka. Kobe ne fa 35 con 5 assist, 18+13 assist per Cameron, ma ai Lakers finisce la benzina sul più bello!
Game 6
Una stagione in quarantotto minuti. Vale tanto questa gara 6 per i Lakers, posti "on the brink of elimination" dai Thunder dopo la sconfitta in gara 5 e che per la prima volta in questa stagione si trovano ad inseguire in una serie. Devono vincere i padroni di casa per forzare una gara sette che, comunque, si giocherebbe a casa dei Thunder: lo sanno gli ospiti, sanno che mal che vada cascheranno in piedi, ma perché cadere quando si può spiccare il volo adesso per le finali di conference?
10-2 e non è la mano che ha reso celebre Doyle Brunson ma il risultato del match in favore dei Thunder dopo i primi tre minuti di gara. I Lakers hanno le polveri bagnate, sentono la pressione e non riescono a giocare, ma dopo il primo time-out si riprendono e lanciano un contro-parziale che permette il clamoroso sorpasso. Non c'è un attimo di tregua, Cameron spende il secondo fallo prematuramente e i Lakers subiscono un nuovo parziale che li fa sprofondare a -14. I Lakers sembrano essere contati in piedi ma trovano una guida in Kobe Bryant: il Mamba è un trattato di pallacanestro che cammina, segna, produce assist, tiene in difesa, prende rimbalzi e lancia la rimonta, trovando in Johnson, Bazemore e Taylor le risposte importanti che cambiano il corso degli eventi. I padroni di casa rimontano, restano attaccati alla gara e trovano un miracoloso -2 sulla tripla a fil di sirena di Taylor prima dell'intervallo.
Lo Staples è una bolgia, il rientro dagli spogliatoi è pirotecnico, i "duri" iniziano a giocare: Kobe, Durant, Cameron, Westbrook, Lamb, Johnson si scambiano ripetutamente i convenevoli ma nessuna delle due squadre riesce a prendere il sopravvento, nonostante i Thunder facciano la voce grossa a rimbalzo e nonostante le medie al tiro dei Lakers siano tutt'altro che irresistibili. Non ci si schioda dalla parità, non si riesce a spezzare l'equilibrio, ma il finale di terzo quarto in crescendo degli ospiti fa tremare non poco lo Staples Center, che si aggrappa alla speranza chiamata Kobe Bryant. La tensione si taglia a fette, ma l'impatto di Jordan Hill in apertura di quarto periodo è fondamentale, così come si riveleranno fondamentali un paio di giocate "clutch" di Antetokounmpo. OKC va in difficoltà, i Lakers sorpassano e vanno sul +8, ma Durant ha ancora un paio di cartucce da sparare ed impatta a quota 96 con circa 4 minuti sul cronometro. Sembra essere il colpo di grazia per i gialloviola, che invece si rialzano sorprendentemente, affondano il piede sull'acceleratore, allungano e piazzano il parziale che scuote dalle fondamenta gli ospiti. Di nuovo +8, poi il clamoroso +12 e per i Thunder non c'è più niente da fare. Esulta lo Staples e tutta L.A. perché ci sarà gara 7!
Finisce 104-118 Lakers! MVP Kobe Bryant, 34 punti, 10 assist e 4 rimbalzi per lui. 24 punti per Wesley Johnson, Cameron "solo" 14 punti e 8 assist, ma con 3 stoppate. Per i Thunder, 29 di Durant, 23 di Westbrook e 15+15 di Ibaka, ma non basta per evitare gara 7!